I centri urbani italiani si stanno desertificando: chiude un negozio su quattro

Confcommercio ha pubblicato la decima edizione dello studio “Città e demografia d’impresa”, in cui evidenzia il declino del commercio al dettaglio nei centri storici delle città medio-grandi italiane. Tra il 2012 e il 2024, nei 107 comuni di medie dimensioni capoluoghi di provincia e nei 15 comuni non capoluogo più popolosi presi in considerazione dall’analisi, sono spariti quasi 31 mila esercizi al dettaglio in sede fissa e quasi 6 mila attività di commercio ambulante: una diminuzione rispettivamente del 23% e del 26% – ovvero da circa 136 mila unità a poco più di 105 mila unità e da 22 mila a circa 16 mila unità. Il declino riguarda anche gli sportelli bancari, che tra il 2015 e il 2023 sono passati da 8 mila a poco più di 5 mila . Le uniche imprese con sede fisica a non aver subito una crisi simile sono quelle che lavorano nell’ambito dell'hospitality. Tra il 2012 e il 2024 il numero di alberghi, bar e ristoranti è addirittura cresciuto, passando da 74 mila unità a più di 80 mila unità: un aumento dell’8,4%. Un aumento che si è verificato per lo più in era pre-Covid, dato che tra il 2019 e il 2024 il loro numero è rimasto pressoché stabile, calando dello 0,2%. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, il calo percentuale nel quinquennio 2019-2024 ammonta invece a -9,1. Ciò dimostra che seppur la pandemia abbia rappresentato un momento difficile per le vendite al dettaglio, la crisi era già iniziata in precedenza e le chiusure sono state pressoché costanti già a partire dal 2012. Il principale colpevole è il commercio online di prodotti e servizi, che solo tra il 2019 e il 2024 ha aumentato il suo giro d’affari del 113,4% . Le categorie merceologiche che negli ultimi dodici anni sono più scomparse dai centri storici sono quelle dei carburanti , dei libri e dei giocattoli , dei mobili e dei ferramenta e dell’abbigliamento , mentre sono diminuiti in misura minore gli alimentari e i tabacchi . Sono invece leggermente aumentate le farmacie e i negozi di computer e telefonia . Per quanto riguarda il settore dell’hospitality, le attività che forniscono alloggi sono aumentate del 67,5%: una crescita trainata dal boom degli affitti brevi , mentre addirittura diminuiscono gli alberghi tradizionali . Anche il trend relativo alle attività di ristorazione mostra un segno positivo anche se molto più moderato rispetto agli alloggi; aumentano i ristoranti , ma diminuiscono i bar . A livello territoriale, le attività di commercio al dettaglio sono calate maggiormente nei centri storici delle regioni del centro-nord e leggermente meno in quelli del sud . Colpisce il dato relativo agli alloggi brevi, cresciuti del 271,4% nelle città medio-grandi del sud e del 135% in quelle del centro-nord. Dei 122 comuni presi in esame dall’analisi, le città che tra il 2012 e il 2024 hanno registrato la maggiore “desertificazione commerciale”, come la definisce Confcommercio, sono Ancona , Gorizia , Pesaro , Varese e Alessandria . Quelle in cui hanno chiuso meno attività di commercio al dettaglio sono invece Crotone , Frascati , Olbia , Andria , Palermo .

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