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Assegno di inclusione marzo 2025, controlli Inps su requisiti e soglie Isee: cosa sapere

Economia
©IPA/Fotogramma
Povertà, con nuovi aiuti meno soldi per 850mila famiglie
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Povertà, con nuovi aiuti meno soldi per 850mila famiglie
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Introduzione

In vista dei pagamenti del contributo per questo mese, l’Istituto nazionale di previdenza ha avviato verifiche che investono i nuclei beneficiari. Obiettivo della procedura è accertare il possesso dei requisiti a partire dalle soglie di reddito, mobiliare e immobiliare, modificate dall'ultima Legge di bilancio. Ecco i valori dal 2025

Quello che devi sapere

Cos’è l’Assegno di inclusione

  • Introdotto nel gennaio 2024 dal decreto Lavoro n.48/2023 in sostituzione del Reddito di cittadinanza, l’Assegno di Inclusione (Adi) è un contributo mensile destinato ai nuclei che versano in difficoltà economica. L’erogazione dell’assegno si lega all’adesione ad un percorso personalizzato di attivazione sociale e lavorativa

Per approfondire: La rubrica di Carlo Cottarelli: "Con la nuova riforma costituzionale la Germania abbandona l'austerità"

Cos’è l’Assegno di inclusione

Chi può richiederlo

  • A poter fare domanda per il sussidio sono i nuclei familiari residenti in Italia in cui siano presenti persone con disabilità, minorenni, over 60 anni oppure persone in condizione di svantaggio inserite in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali validati dalla Pubblica Amministrazione

Le soglie Isee

  • Oltre ai requisiti soggettivi, l’Inps valuta la condizione economica del nucleo familiare misurata dall’Isee che per quest’anno non può superare i 10.140 euro annui, circa 800 in più del limite di 9.360 euro del 2024. Nel caso di nuclei familiari con minorenni, va calcolato l'Isee della tipologia "minori". La soglia del reddito familiare per l’accesso alla misura sale a 6.500 euro (prima era 6.000) moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza fino a un massimo complessivo di 2,2, elevato a 2,3 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. Sale invece a 8.190 euro (prima era 7.560) per il nucleo familiare composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati sempre per il corrispondente parametro della scala di equivalenza

Gli importi

  • Ad incidere sull’importo dell’Assegno di inclusione concorrono fattori quali la composizione del nucleo familiare, la situazione abitativa e il reddito disponibile. Per i nuclei familiari senza componenti minorenni o over 60, la quota massima attiva a 500 euro, quota che sale a 630 per i nuclei familiari con componenti disabili o di età superiore a 67 anni. In caso di affitto, scatta un ulteriore contributo fino a 280 euro al mese

Cause di sospensione o decadenza

  • Come detto, marzo è il mese in cui l’Inps verifica eventuali modifiche ai requisiti per ricevere l’Assegno di inclusione. A determinare lo stop al pagamento è in primo luogo il mancato aggiornamento dell’Isee, necessario per misurare il reddito per l’anno corrente. Ulteriori “cambi in corsa” che possono alterare l’ottenimento dell’Assegno riguardano le dimissioni volontarie dal lavoro inviate nel mese precedente da uno o più membri del nucleo familiare. In questo caso il contributo decade per l’interno nucleo. A determinare modifiche sono poi eventuali altre indennità erogate dall’Inps come la pensione di invalidità oppure l’avvio di un nuovo lavoro

I controlli dell'Inps

  • L’inizio della “fase di lavorazione” è visibile nella sezione dell'area personale MyInps dedicata proprio all’Assegno di inclusione. Durante le verifiche, l’Inps esamina la situazione economica del nucleo familiare alla data del 28 febbraio 2025. Una volta completato il controllo, l’ente rilascia un avviso direttamente sulla pagina dell’area personale. A conclusione dell’iter di controllo, l’Inps dà il via libera al pagamento a Poste Italiane, cui spetta la ricarica delle carte Adi. Per il mese di marzo le tempistiche ricalcano quelle attuate in passato: salvo decadenza o sospensioni, dalla consegna delle carte avvenuta il 15 marzo scorso sono necessari 12 giorni per vedere la ricarica da parte di Poste Italiane

Pagamenti sospesi

  • Il mancato aggiornamento dell’Isee comporta la sospensione del pagamento che sarà possibile recuperare nei mesi successivi. Una volta che l’attestazione 2025 verrà rilasciata, l’assegno riprenderà regolarmente insieme ad eventuali arretrati. In caso di superamento della soglia reddituale invece il bonus decade

Cosa serve per l’Isee 2025: la DSU

  • Per ottenere l’Isee bisogna innanzitutto compilare la Dsu (la Dichiarazione Sostitutiva unica), dove sono inserite tutte le informazioni fondamentali di un nucleo familiare, da quelle anagrafiche a quelle reddituali. Per la Dsu servirà dunque avere il modello 730 e/o il modello Redditi 2024 e per i dipendenti o pensionati i modelli Cu 2024, riferiti appunto ai redditi del 2023

Isee e invalidi nel nucleo familiare

  • Se nel nucleo familiare sono presenti persone invalide servirà anche presentare il certificato di invalidità, insieme alle eventuali spese pagate per il ricovero in strutture residenziali oppure per l'assistenza personale

Isee e Titoli di Stato

  • Una novità che tocca il calcolo Isee 2025 è relativa allo scorporo di Btp, Bot, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale fino a un limite di 50mila euro. La modifica abbassa i valori di reddito e allarga potenzialmente la platea di beneficiari di contributi tra i quali l'Assegno di inclusione

Per approfondire: Assegno unico, platea più larga dopo esclusione dei titoli di Stato dall’Isee. Cosa sapere