Senza Reddito di Cittadinanza i più poveri sono ancora più poveri

Che effetti ha avuto l’abolizione del Reddito di Cittadinanza? Dal 2024 il sussidio non c’è più ed è stato sostituito da due misure che si rivolgono a due universi diversi: l’Assegno d’Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro . In questa maniera il governo guidato da Giorgia Meloni ha voluto cancellare un aiuto che aveva mostrato dei limiti: dalla mancanza di rigidi controlli su chi aveva i requisiti alla poca efficacia nel trovare un posto a chi ne beneficiava. Il bilancio dell’Istat A poco più di un anno di distanza dall’entrata in vigore dei nuovi sussidi si possono tirare un po’ di somme grazie a quanto ci dice l’Istat. In sintesi: aver messo una pietra sopra la misura-bandiera dei Cinque Stelle ha prodotto due risultati: molti italiani sono diventati più poveri e le disuguaglianze sono aumentate. L’Ufficio di Statistica calcola che 850mila famiglie che in passato prendevano il Reddito di Cittadinanza nel 2024 hanno perso 2.664 euro. Una cifra notevole per ognuno di questi nuclei, considerando che col nuovo Assegno d’Inclusione a rimetterci sono stati i più poveri. Pochi ci hanno guadagnato e molti ci hanno perso Ciò è avvenuto per vari motivi: 620 mila famiglie hanno completamente perso il beneficio perché non ne avevano più diritto; per altre 230mila c’è stata una riduzione dell’importo perché i requisiti sono diventati più stringenti. Per 400mila famiglie non è cambiato nulla e solo per 100mila c’è stato un miglioramento, con 1.200 euro in più in tutto il 2024. Il Supporto per la Formazione e il Lavoro solo in minima parte è venuta in soccorso delle 850mila famiglie che hanno risentito dell’abrogazione del Reddito di Cittadinanza. L’Istat stima che potrebbe aver interessato solo il 10 per cento di chi ha visto peggiorare il proprio reddito, con un sostegno che vale 350 euro al mese . La platea si è ristretta Nel complesso lo Stato ha risparmiato un bel po’ di quattrini nonostante l’Assegno d’Inclusione risulti più corposo del Reddito di Cittadinanza. Secondo l’Inps, infatti, il primo vale 620 euro al mese mentre il sussidio abolito è risultato essere di 540,38 euro mensili. Quest’ultima cifra tiene conto della Pensione di Cittadinanza e di quanto erogato tra l’aprile 2019 e il dicembre 2023, periodo durante il quale l’aiuto è arrivato a oltre 1,1 milioni di famiglie, contro le 760mila dell’Assegno d’Inclusione. Si allarga la forbice delle disuguaglianze La platea dei beneficiari, quindi, si è molto ristretta e, proprio perché non c’è più il Reddito di Cittadinanza, è aumentato il divario nella distribuzione della ricchezza. Cancellarlo ha, in pratica, accresciuto le disuguaglianze fra gli italiani, vanificando – nel complesso - quanto fatto dal governo per aumentare il potere d’acquisto con lo sgravio parziale dei contributi dei dipendenti, il taglio dell’Irpef, gli sgravi per le mamme lavoratrici e il bonus Natale da 100 euro. L’intero pacchetto, scrive l’Istat, ha avuto “un effetto contenuto sulla distribuzione dei redditi” e diminuito “in lieve misura l'equità” a causa del passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno d’Inclusione, che – come abbiamo visto – ha avuto un impatto negativo su tante famiglie che, oltretutto, erano quelle più povere.

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