Lavori edilizi, verso la revisione del Testo unico. Consultazioni fino al 21 febbraio

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Con l’inizio di febbraio ha preso il via la consultazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del Tavolo Piano Casa. Si punta, fra l’altro, al riordino e alla semplificazione della disciplina in materia di edilizia e costruzioni. "Con tale consultazione - si legge sul sito del ministero delle Infrastrutture - il Mit ha intenzione di acquisire contributi dagli enti, operatori e soggetti coinvolti a vario titolo al Tavolo. Per facilitare l’esame delle proposte che saranno trasmesse, sono stati individuati 20 temi prioritari che costituiranno la base di partenza per l’elaborazione della delega per la revisione del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia

Quello che devi sapere

Il termine del 21 febbraio

Gli stakeholders sono invitati a partecipare selezionando un numero massimo di tre argomenti in ordine di priorità. In relazione a questi, inoltre, si potranno indicare due voci:

  • Criticità, pera dare conto dei principali aspetti problematici riscontrati in sede operativa rispetto all’argomento volta per volta individuato dallo stesso partecipante
  • Possibile soluzione, con cui è possibile proporre linee di indirizzo normativo finalizzate a fornire soluzioni alle criticità evidenziate. 
  • La consultazione per i soggetti coinvolti a vario titolo sul dossier terminerà il prossimo 21 febbraio. I pareri raccolti saranno in seguito messi a disposizione come base per arrivare a un progetto più ampio in vista della riforma del Testo unico dell’edilizia. Intanto, la scorsa settimana sono arrivate le istruzioni per il Salva casa, il decreto voluto da Matteo Salvini per sanare le irregolarità immobiliari che frenano il mercato

Per approfondire: 

Acquisto casa, sogno impossibile per 10 milioni di famiglie italiane: i dati Ance

Norme edilizie e norme urbanistiche

  • Fra le varie regole previste c’è anche un chiarimento sul tema della doppia conformità. Le nuove norme prevedono infatti che per sanare alcune tipologie di interventi non sarà più necessario verificare il rispetto di tutte le norme edilizie e urbanistiche in vigore sia al momento della realizzazione dell’intervento sia della presentazione della domanda. È sufficiente accertarsi della conformità alle norme edilizie al momento della realizzazione di quelle urbanistiche al momento della presentazione della domanda. Secondo il ministero, per norme edilizie si intendono “le norme tecniche sulle costruzioni, i regolamenti edilizi e le altre regole aventi incidenza sull’attività edilizia, compresa la normativa antisismica”. Mentre le norme urbanistiche comprendono “normativa urbanistica, compresi gli strumenti urbanistici comunali”

Prima del 1977

  • Il Salva casa consente di sanare con una Scia tutte le varianti di cantiere (considerate difformità) avvenute prima del 30 gennaio 1977, quando in Italia non era prevista alcuna procedura per l’approvazione delle varianti in corso d’opera. Le linee guida chiariscono l’ambito di applicazione della misura: è sufficiente cioè che le varianti da regolarizzare siano state eseguite nell’ambito di lavori riconducibili a un titolo rilasciato prima del 30 gennaio 1977, anche se le opere sono state materialmente realizzate "in data successiva". Sul fronte dei controlli, viene chiarito che "gli uffici comunali, diversamente da quanto accade nelle ordinarie pratiche di sanatoria, non sono chiamati a effettuare alcuna verifica in ordine alla conformità della variante rispetto alla disciplina urbanistica ed edilizia". Sulle multe viene chiarito che "il cittadino sarà soggetto a una sanzione compresa tra i 1.032 e i 10.328 euro e, quindi, al trattamento sanzionatorio di maggior favore già previsto per l’accertamento di conformità"

Unica procedura sugli immobili vincolati

  • Il proprietario potrà presentare una unica istanza di sanatoria allo sportello unico edilizia del Comune, che provvederà ad inoltrare la richiesta di accertamento di compatibilità paesaggistica in sanatoria alle amministrazioni preposte anche nel caso in cui la difformità abbia determinato aumenti di volumi e superfici. Ogni fase procedimentale è scandita da tempi individuati dalla legge e dalla regola del silenzio-assenso. Le tolleranze calcolate sulle nuove soglie (dal 2 al 6% a seconda della superficie dell’unità immobiliare) valgono anche sugli immobili vincolati

Sanzioni applicabili alle nuove sanatorie

  • Nel caso in cui il Comune ritenga che l’intervento non abbia determinato un aumento del valore venale dell’immobile, potrà essere applicata direttamente una sanzione pari alle soglie minime edittali, senza la necessità di coinvolgere l’Agenzia delle entrate. Negli altri casi, invece, le sanzioni saranno corrisposte in due fasi: una prima parte della sanzione al momento della presentazione della Scia in sanatoria; il conguaglio all’esito della quantificazione dell’incremento del valore venale da parte dell’Agenzia delle entrate 

Se si cambia la destinazione d’uso

  • Il contributo per gli oneri di urbanizzazione primaria in caso di mutamento di destinazione di un immobile non è dovuto, perché, in un contesto già urbanizzato e quindi già dotato, per esempio, di strade residenziali, illuminazione e fognature, si risolverebbe in una mera duplicazione di costi a carico del richiedente. L’esonero vale anche in presenza di disposizioni comunali contrarie

Per approfondire: 

Bonus tinteggiatura 2025, cos'è e come ottenerlo