Ex Ilva di Taranto, cala la produzione: chiesta cassa integrazione per 3.420 operai
EconomiaAcciaierie d'Italia in Amministrazione straordinaria ha presentato richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi per 3.420 lavoratori, di cui 2.955 a Taranto. Gli altri 465 lavoratori sono stati individuati nelle sedi di Racconigni, Legnaro, Novi Ligure, Marghera, Genova, Milano, Paderno. L'inizio della cigs è previsto dal primo marzo 2025
Acciaierie d'Italia in Amministrazione straordinaria (ex Ilva) ha presentato richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria per 12 mesi per 3.420 lavoratori, di cui 2.955 a Taranto. Gli altri 465 lavoratori sono stati individuati nelle sedi di Racconigni, Legnaro, Novi Ligure,
Marghera, Genova, Milano, Paderno. L'inizio della cigs è previsto dal primo marzo 2025.
L'azienda: "Cigs necessaria per squilibrio dei fattori produttivi"
"L'attuale assetto produttivo ed organizzativo è frutto di un grave e strutturale squilibrio dei
fattori produttivi, per affrontare il quale, ricorrendone le condizioni di legge, l'azienda si è determinata ad avviare la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria per
aziende in amministrazione straordinaria" si legge nella lettera dell'azienda ai sindacati metalmeccanici con cui si annuncia il rinnovo per il 2025 della cassa integrazione straordinaria. "A far data dal 1.3.2025", scrive l'azienda, vi sarà "un numero medio massimo di contestuali sospensioni pari a 3.420 dipendenti e avrà durata commisurata alla gestione dei commissari straordinari".
L'azienda punta al "progressivo pieno utilizzo del personale sospeso"
"I livelli produttivi attuali ed attesi - si legge ancora nel testo - non sono ancora sufficienti a garantire l'equilibrio e la sostenibilità finanziaria degli oneri derivanti dalla gestione di impresa e pongono - in prospettiva - in strutturale squilibrio il rapporto costi/ricavi dell'intero ciclo produttivo". Nella lettera ai sindacati, firmata dal direttore delle Risorse Umane, Claudio Picucci, si afferma che "l'obiettivo perseguito dall'amministrazione straordinaria è quello di stabilizzare il livello di produzione in coerenza con le attuali capacità produttive e finanziarie consentendo, anche attraverso la drastica riduzione dei costi, di limitare e, in un secondo tempo, annullare le perdite di esercizio. La progressiva attuazione del programma consentirà di pervenire gradualmente ai livelli produttivi attesi e, al completamento dello stesso, al pieno utilizzo dell'organico. In tale prospettiva si può ipotizzare che entro il termine del ricorso alla cigs per amministrazione straordinaria, si perverrà gradualmente ai livelli produttivi programmati ed al progressivo pieno utilizzo del personale sospeso".
