American Express, multa da 230 milioni di dollari negli Usa per pratiche ingannevoli
EconomiaLa compagnia di carte di credito ha raggiunto un'intesa con la Federal Reserve oltre che con il Dipartimento di Giustizia statunitense per la stipulazione di un accordo di non azione penale. Le accuse risalgono a pratiche adottate dal colosso tra il 2014 e il 2021
Multa da oltre 200 milioni di dollari per American Express. Il colosso delle carte di credito ha fatto sapere che pagherà circa 230 milioni al governo statunitense per chiudere le indagini che vedono la compagnia accusata di pratiche di vendita ingannevoli. L’accordo comprende anche il pagamento di un’ammenda civile da 108 milioni di dollari e la stipulazione di un accordo di non azione penale con il dipartimento di giustizia di New York. Raggiunta inoltre un’intesa preliminare a parte con la Federal Reserve, che dovrebbe diventare definitiva nelle prossime settimane.
Le indagini
Le accuse contro American Express sono di aver fatto, tra il 2014 e il 2017, promesse ingannevoli riguardo ai premi e alle commissioni delle carte di credito, di aver effettuato consultazioni sui rapporti di credito senza il consenso dei clienti e di aver presentato false informazioni finanziarie ai potenziali clienti. La compagnia di carte di credito con sede a New York, dal canto suo, si è detta disponibile a cooperare attivamente con gli investigatori, garantendo anche l'interruzione dell’erogazione di alcuni servizi e il miglioramento della formazione dei dipendenti.
Accordo di non azione penale
Le accuse contro American Express non si fermano qua: il Dipartimento di Giusitizia ha infatti aggiunto che la compagnia, dal 2018 al 2021, avrebbe ingannato i clienti nelle vendite sui vantaggi fiscali dei prodotti di bonifico noti come Payroll Rewards e Premium Wire. Anche queste accuse, comunque, sono parte in oggetto dell’accordo di non azione penale stipulato con lo Stato. Il Dipartimento di Giustizia ha anche criticato il personale addetto alla vendita di American Express per aver ingannato le autorità di regolamentazione inserendo numeri "fittizi" sulle nuove carte di credito.