Bonus videosorveglianza, come funziona la detrazione per le spese del videocitofono
EconomiaIntroduzione
Questa agevolazione, fino al 31 dicembre 2024, offre ai contribuenti la possibilità di detrarre il 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di dispositivi finalizzati a migliorare la sicurezza delle abitazioni. Anche per il 2025 il bonus resterà in vigore, ma con una detrazione fiscale Irpef del 36%.
È possibile richiedere il bonus sicurezza senza ristrutturazione. L’agevolazione non è infatti connessa ai lavori di ristrutturazione o di riqualificazione edilizia
Quello che devi sapere
Il bonus sicurezza
- L’agevolazione rientra nell'ambito delle spese per la ristrutturazione edilizia e può essere utilizzata sia per interventi su edifici residenziali che su immobili strumentali. L’Agenzia delle Entrate, sul suo sito, mette a disposizione una guida con un elenco specifico di tutti gli interventi ammessi per usufruire della detrazione Irpef. E tra questi rientra anche la sostituzione o la nuova installazione di citofoni, videocitofoni e telecamere di sicurezza
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I pagamenti
- Per usufruire del bonus è molto importante fare attenzione alle spese di acquisto e manodopera, che devono essere pagate con bonifico bancario o postale parlante.
E bisogna fare attenzione a inserire questi specifici dati:
- La causale del versamento in rispetto dell’articolo 16-bis del Dpr 917/1986
- Il codice fiscale del beneficiario della detrazione
- Il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento
Cosa rientra nel bonus sicurezza
A livello generale nel Bonus videosorveglianza (o bonus sicurezza) rientrano:
- Sistemi di allarme o antifurto
- Sistemi di videosorveglianza
- Porte blindate e serrature di sicurezza
- Grate, inferriate o persiane metalliche
- Vetri antisfondamento
- Spioncini elettronici
- Casseforti a muro
- Recinzioni e cancelli di sicurezza
Bonus cumulabile
- Il Bonus sicurezza può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali, come il bonus ristrutturazioni o il bonus mobili, purché le spese siano chiaramente documentate e riferite a interventi diversi
Come funziona nel 2024
- Fino al 31 dicembre 2024, per ottenere la detrazione del 50%, in 10 rate dello stesso importo (fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare), bisogna inserire le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi. Qui si devono anche evidenziare i dati catastali dell'immobile dove è avvenuto il lavoro, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione
Come funziona la detrazione Irpef per il 2024
- Le spese, come detto, saranno detraibili dall’Irpef nella misura del 50% ed entro il limite di 96.000 euro, valore che in ogni caso dovrà essere considerato cumulativamente tenuto conto anche degli interventi di ristrutturazione edilizia propriamente intesi effettuati dal beneficiario
Cosa cambia nel 2025
- Anche per il 2025 il bonus resta in vigore, però con una detrazione fiscale Irpef del 36%, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo su un limite massimo di spesa di 48.000 euro. L’agevolazione in questione continua a essere ottenuta in fase di dichiarazione dei redditi con la presentazione del modello 730 o del modello Redditi persone fisiche
Come funziona con i centri di vigilanza privati
- Un chiarimento importante sull’installazione di fotocamere o in genere impianti di videosorveglianza collegati a centri di vigilanza privati. Come più volte chiarito dall’Agenzia delle Entrate, nel bonus non rientra il canone pagato all’istituto di vigilanza. In tal caso sarà quindi necessario considerare separatamente i costi per i controlli da parte dei centri addetti
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