Crisi del lusso, a Venezia chiude Fondaco dei Tedeschi: rosso 100 milioni e 226 licenziati

Economia
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La notizia ha colto di sorpresa la città a partire dall’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan che ha assicurato l'impegno della Regione a trovare soluzioni

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Dsf Italy, controllata dal gruppo francese LVMH (Vuitton), ha deciso di chiudere il centro commerciale di lusso al Fondaco dei Tedeschi a Venezia e di voler procedere col licenziamento collettivo dei 226 dipendenti. La notizia ha colto di sorpresa la città e anche l’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan: “Sarebbe stato utile - afferma - un congruo preavviso sulle intenzioni della società per assicurare la massima tempestività nella presa in carico della situazione da parte della Regione. Per la gestione di questa complessa situazione ho chiesto il supporto dell’unità di crisi aziendali che, con la Direzione Lavoro Regionale, ha già fissato un primo tavolo tecnico con l’azienda e le parti sociali. Posso già da ora assicurare che, come Regione, forniremo tutto il supporto necessario alla definizione di soluzioni e all’impiego degli strumenti disponibili”.

 

Dfs parla di "risultati negativi del negozio di Venezia"

La Dfs (Lvmh) chiarisce il suo punto di vista, spegnendo le ultime speranze, infatti "dopo un'attenta valutazione", il Gruppo fa sapere da Hong Kong di aver deciso di chiudere le attività commerciali presso il Fondaco dei Tedeschi, a Venezia, e di non rinnovare il contratto di locazione, che scadrà a settembre 2025: "Questa difficile decisione - viene detto in una nota - rientra nell'ambito di una ristrutturazione generale intrapresa da Dfs, che deriva dalla situazione e dalle prospettive economiche molto critiche che Dfs e il settore del travel retail stanno affrontando a livello globale e, in particolare, dai risultati negativi del negozio di Venezia". La residenza è stata a lungo di proprietà delle Poste Italiane che la cedettero nel 2008 al Gruppo Benetton. Per la sua conversione a centro commerciale e polo culturale fu chiamato l'architetto olandese Rem Koolhaas. Ora chiude con un rosso da 100 milioni di euro.

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