Manovra 2025, quali sono i bonus prorogati dalla Legge di Bilancio

Economia
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Introduzione

La Legge di Bilancio, licenziata dal governo, presenta diverse misure prorogate alle stesse condizioni oppure potenziate per il 2025. Riguardano diversi ambiti, come le pensioni, il lavoro e la casa: ecco quali sono

Quello che devi sapere

Bonus mobili

  • Nel testo della Manovra confermato il bonus mobili: si tratta di una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Il contributo era in scadenza al 31 dicembre 2024 e prevedeva la detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute entro un limite massimo di spesa di 5 mila euro

Per approfondire:

Bonus Mobili 2025, in Manovra confermata la proroga: come funziona e a chi spetta

Bonus ristrutturazioni

  • Prorogato il bonus ristrutturazioni al 50% anche per il 2025 alle stesse condizioni del 2024: in questo è stato evitato il décalage previsto per il prossimo anno. Per il 2024, infatti, era previsto che la detrazione Irpef fosse al 50% delle spese sostenute, fino a un ammontare complessivo non superiore a 96 mila euro. Questa proroga, però, ha un requisito molto stringente: riguarda infatti solo le prime case. Per le seconde case, invece, la detrazione si ferma al 36%, con limite di spesa massimo di 48 mila euro

Bonus barriere architettoniche

  • Non sono previste variazioni per quanto riguarda il bonus barriere architettoniche, che sarà usufruibile anche nel 2025. Resta ferma, pertanto, l’aliquota al 75%, che si potrà usare per lavori su scale, rampe, installazione di ascensori servoscala e piattaforme elevatrici

Bonus mamme

  • Prorogato anche il bonus mamme, che anzi verrà potenziato: a partire dal 2025 potranno infatti usufruirne anche le lavoratrici autonome che non hanno optato per un regime forfettario, oltre alle lavoratrici dipendenti. Attenzione però ai requisiti: potranno richiederlo solo le madri di almeno due figli che hanno un reddito non superiore a 40 mila euro

Bonus ZES

  • Prorogato, inoltre, anche il cosiddetto Bonus ZES, l’incentivo introdotto per favorire l’occupazione nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno che riguarda i datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti (nel mese dell’assunzione) che impiegano lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato. Questi possono beneficiare di un esonero totale dal versamento della contribuzione previdenziale per 2 anni, nel limite massimo di 650 euro mensili, a condizione che i neoassunti abbiano più di 35 anni e risultino privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni

Ape sociale

  • Prorogati anche tutti i sistemi di uscita dal lavoro in modo anticipato: il primo è l’ape sociale, un anticipo pensionistico che può essere ottenuto, una volta raggiunti i 63 anni e cinque mesi di età, dai lavoratori che si trovano in una situazione di svantaggio: disoccupati, care giver, persone con invalidità almeno del 74% e con almeno 30 anni di contributi, o impiegati in attività usuranti con almeno 36 anni di contributi

Quota 103

  • Altro sistema di uscita anticipata dal lavoro è Quota 103, che prevede la possibilità di andare in pensione in anticipo, con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati, imponendo però il ricalcolo contributivo. Per ora all’Inps sono arrivate molte meno domande del previsto: circa 7mila su una stima iniziale di 17mila

Opzione donna

  • Confermata anche Opzione Donna, che consente alle lavoratrici un pensionamento anticipato, ma solo a fronte di 35 anni di contributi e 61 anni di età (ridotti di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni)

Cassa integrazione

  • In Manovra presente anche la proroga della Cassa integrazione straordinaria per tutto il 2025: la misura è rivolta alle imprese strategiche nazionali con più di mille lavoratori e che abbiano in corso piani di riorganizzazione aziendale non ancora completati

Assunzione giovani

  • In tema di assunzioni è stato invece confermato l'esonero contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato di under 35 nel limite massimo di 500 euro mensili e per massimo 2 anni. Se le assunzioni fossero effettuate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), il contributo salirebbe a 650 euro

Assunzione donne

  • Stessa cosa per le donne: la Legge di Bilancio ha confermato lo sgravio contributivo per l’assunzione, sempre nel periodo dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, di donne in particolari condizioni svantaggiate. Spetta per 2 anni nel limite massimo di 650 euro mensili

Per approfondire:

Lavoro, gli uomini guadagnano il 28% in più rispetto alle donne: i dati Istat