Secondo Unione nazionale consumatori, il ribasso del Pil è stato scongiurato solo grazie al settore terziario, "probabilmente trascinato dal turismo e, quindi, destinato a ridimensionarsi nel quarto trimestre". Per il presidente Massimiliano Dona "è preoccupante invece, in prospettiva, la forte riduzione dell'industria"
"Il Paese è fermo. Con una variazione acquisita per il 2024 pari allo 0,4% l'obiettivo di avere una crescita per l'anno in corso dell'1% è diventato ormai un miraggio". Così il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, che ha commentato i dati resi noti oggi dall’Istat sulla crescita economica italiana. Nel terzo trimestre del 2024, infatti, il Pil è rimasto stazionario, ed è cresciuto su base annua dello 0,4%.
Stime provvisorie
"La stima odierna, di cui si sottolinea la natura provvisoria, è la sintesi di una crescita del settore terziario, di una lieve contrazione del settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e di una forte riduzione dell'industria", ha specificato Istat. Dona ha affermato che a salvare l’Italia dal ribasso del Pil "è solo il settore terziario, probabilmente trascinato dal turismo e, quindi, destinato a ridimensionarsi nel quarto trimestre. Preoccupante invece, in prospettiva, la forte riduzione dell'industria".