Affitti brevi, bisogna registrarsi: ecco la classifica delle Regioni più virtuose

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Procede a rilento e a ritmo assai variabile tra le diverse regioni il processo di richiesta del Codice Identificativo Nazionale (Cin), un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati a locazioni brevi per finalità turistiche devono essere identificati per la promozione e la pubblicità dell'offerta di ospitalità. Ecco la classifica regione per regione

Quello che devi sapere

Una situazione generalizzata

Secondo i dati del ministero del Turismo, ad oggi, su 500.684 strutture registrate in Italia sono 170.710 i Codici Identificativi Nazionali rilasciati, corrispondenti al 34,10% del totale. Una percentuale ancora bassa, nonostante l'obbligo imminente e le sanzioni previste. La situazione è piuttosto variegata tra le regioni e in questo caso non si parla, come spesso accade, di Nord "virtuoso" e di Sud più "lento".

 

Una situazione generalizzata

Le Regioni nel dettaglio

La capolista della Cin è la Basilicata con ben il 59,92% di richieste seguita da Lombardia (43,78%), Molise (40.09%) e Calabria (36,98%) mentre il fanalino di coda è il Friuli Venezia Giulia con solo il 13,10% di Cin. Subito prima, sul fondo classifica anche Valle d'Aosta (25,54%), Marche e Liguria (28,87%) e Trentino Alto Adige (31,34%). Nei piani alti e quindi più Cin richiesti e rilasciati invece si trovano Sardegna (36,90%), Lazio (36,38%) e Campania (35,95%).

 

Le Regioni nel dettaglio

I rischi della mancata adesione

Alla luce di questa situazione, Giambattista Scivoletto, founder di Bed-and-Breakfast.it operatore italiano nel settore delle piattaforme di viaggio, fa un appello urgente: "È fondamentale che tutte le strutture ricettive siano informate dell'obbligo di richiedere il Cin e lo facciano quanto prima. I rischi di non conformità sono altissimi, e la mancanza del codice potrebbe comportare gravi perdite economiche e la sospensione dalle piattaforme di prenotazione online. Invitiamo tutti a non aspettare l'ultimo momento per adeguarsi a questa normativa fondamentale".  

La procedura sul sito del ministero

Le strutture rischiano di non essere i regola alla scadenza Secondo Bed-and-Breakfast.it anche se le richieste dovessero raddoppiare o triplicare nei prossimi due mesi, con l'attuale tasso di adesione, più della metà delle strutture rischia di non essere in regola entro la scadenza prevista, con conseguente sospensione dalle piattaforme online. "Il sito del ministero dovrebbe chiarire che non è possibile registrare una nuova struttura direttamente nella Banca Dati Nazionale per ottenere il Cin - spiega ancora Scivoletto - e attualmente, infatti, proprietari e host devono seguire un processo in due fasi”.

La procedura sul sito del ministero

Le due fasi nel dettaglio

Per prima cosa bisogna registrare la struttura nella banca dati regionale ottenendo un Codice Identificativo Regionale (Cir), poi richiedere il Cin tramite il portale ministeriale utilizzando il Cir ottenuto. Una procedura non immediatamente chiara dalla lettura dell'art. 13-ter del D.L. 145/2023 che può risultare complessa e rappresentare un ulteriore ostacolo burocratico, specialmente per i piccoli proprietari o per chi si affaccia per la prima volta al mercato.

La classifica delle Regioni

Le Regioni con la percentuale di Cin rilasciati rispetto al numero di strutture registrate sono così classificate: Basilicata: 59,92% Lombardia: 43,78% Molise: 40,09% Calabria: 36,98% Sardegna: 36,90% Lazio: 36,38% Campania: 35,95% Sicilia: 35,73% Umbria: 35,62% Emilia Romagna: 35,20% Puglia: 34,76% Abruzzo: 34,18% Toscana: 34,18% Piemonte: 33,44% Veneto: 31,99% Trentino Alto Adige: 31,34% Marche: 28,87% Liguria: 28,87% Valle d'Aosta: 25,54% Friuli Venezia Giulia: 13,10%.

La classifica delle Regioni