Introduzione
Con la fine dell'estate il mercato dell’energia elettrica entra a far parte di una nuova era. Almeno per quanto riguarda i 3,8 milioni di utenti che, da luglio, hanno scelto di aderire al Servizio a tutele graduali (Stg) e che si accingono a ricevere le prime bollette. In parecchi casi a mandarle è un operatore diverso da quello che si aveva fino al 30 giugno scorso e questa circostanza potrebbe sorprendere molti.
Quello che devi sapere
Chi sono i clienti del Stg
Come evidenziato da un'analisi di Repubblica, i clienti che sono passati al Stg sono i non vulnerabili che, al 30 giugno (quando è terminata la maggior tutela) si trovavano ancora in tutela e non hanno scelto alcun operatore di mercato libero. Non potendo rimanere in tutela (circostanza riservata ai soli vulnerabili) sono andati a finire in un mercato transitorio che cesserà nel marzo 2027, quando questi, in caso di inazione, confluiranno nel mercato libero
Come avviene la scelta dell'operatore
L’operatore di Stg dipende dal luogo di residenza. Negli scorsi mesi si è tenuta un’asta che ha assegnato ciascuna delle 26 aree a un operatore. Già entro agosto il nuovo gestore avrebbe dovuto avvisare il cliente del subentro
Cosa guardare nella bolletta
La prima cosa da verificare nella fattura è che ci si trovi effettivamente nel Servizio a tutele graduali. La frequenza della fatturazione è stabilita da Arera e dev’essere bimestrale: gli operatori non possono cambiarla. “È necessario prestare massima attenzione alla prima bolletta”, avvisa il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso -, "gli operatori che hanno vinto le aste e che ora gestiscono il servizio potrebbero sfruttare l'occasione per proporre agli utenti altri servizi a pagamento, o per spingere i consumatori a passare alle offerte del mercato libero proposte dalle stesse società che operano nel Stg. Un passaggio che, al momento, danneggerebbe gli utenti, considerata la minore convenienza del mercato libero”
Non sono previsti servizi aggiuntivi
Nel Stg non sono previsti servizi aggiuntivi se non la semplice fornitura di energia elettrica e, nel caso si notassero costi relativi a qualcosa che non si è mai chiesto, occorre chiederne spiegazioni all'operatore per iscritto
Perché non conviene cambiare
Se Assoutenti mette in guardia sulla possibilità che gli operatori spingano a farci passare al mercato libero, è proprio perché i clienti delle Tutele graduali non hanno alcun vantaggio a cambiare. La spiegazione è nel risultato delle aste con cui gli operatori si sono aggiudicati i lotti territoriali: essendo al ribasso, sono usciti prezzi più convenienti. Stando al calcolo fatto da Arera a luglio, infatti, per le utenze in cui il cliente è residente la quota fissa è in territorio negativo: -50 euro