Introduzione
Assoutenti ha messo a confronto i listini attuali della bevanda servita al bar con quelli in vigore nel 2021. Il prezzo medio è di 1,59 euro, contro 1,39 euro del 2021. Ma in alcune città si sale oltre i due euro. A Bolzano il più costoso (2,17 euro), a Catanzaro più economico. Il motivo è legato ai rincari del caffè, causati dai rialzi della materia prima.
Quello che devi sapere
Il caro-cappuccino
- Nelle ultime settimane si è parlato molto del caro-caffè. Ma gli aumenti record per una tazzina di espresso non sono gli unici del settore. Anche i listini del cappuccino stanno lievitando nel nostro Paese. Nelle principali città italiane, il prezzo medio al bar dell’amatissima bevanda da colazione oggi si attesta a 1,59 euro, contro una media di 1,39 euro del 2021. Significa che in tre anni il cappuccino ha subìto mediamente un rincaro del 14,1%. Ma i prezzi in alcune città schizzano anche oltre i due euro.
Per approfondire: Cappuccino Day, segreti e consigli per farlo a casa
Il confronto
- Le cifre arrivano da un’indagine di Assoutenti, che ha elaborato i dati pubblicati sul relativo osservatorio Mimit, mettendo a confronto i prezzi attuali del cappuccino servito al bar nelle principali città italiane con quelli in vigore nel 2021
Le città più care
- Bolzano si piazza in testa alla classifica delle grandi città dove il cappuccino costa di più, con un prezzo medio di 2,17 euro e un prezzo massimo che può arrivare a 2,50 euro, analizza Assoutenti. Al secondo posto si piazza Palermo, con una media di 1,87 euro, al terzo Trieste con 1,80 euro
Le città più economiche
- Sul versante opposto della classifica, la città più conveniente sul fronte dei listini del cappuccino è Catanzaro, con una media di 1,28 euro e un prezzo massimo di 1,50 euro, seguita da Roma (1,32 euro) e Firenze (1,41 euro)
Dove si sono verificati i maggiori rincari
- Analizzando l'andamento dei prezzi nei bar, si scopre che l'incremento più pesante rispetto a tre anni fa si registra a Pescara, dove il prezzo del cappuccino è passato da 1,28 euro (di luglio 2021) agli attuali 1,64 euro, quindi con un rincaro del 28,1%. Segue Napoli con un aumento del 27,5% e Bolzano col 24%
I motivi
- "Gli incrementi dei listini del caffè nei pubblici esercizi e i rialzi delle quotazioni di Robusta e Arabica registrati nell'ultimo periodo hanno avuto effetti diretti anche sul tradizionale cappuccino, determinando un sensibile aumento dei prezzi praticati ai consumatori”, spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. “Rincari che, di questo passo e si considera anche l'andamento del caffè, potrebbero modificare le abitudini degli italiani, considerato che ad oggi 5,5 milioni di italiani fanno ogni giorno colazione in uno dei tanti bar dislocati sul nostro territorio"
Gli aumenti anche del caffè
- Solo pochi giorni fa, sempre Assoutenti aveva lanciato un monito spiegando che i rialzi delle materie prime rischiano di spingere nei prossimi mesi il caffè al bar verso i 2 euro a tazzina. L’espresso ha già subito continui rincari dei listini negli ultimi anni, al punto che oggi, in base all' ultimo monitoraggio, il prezzo medio di una tazzina consumata al bar è aumentato del 15% rispetto al 2021
Le quotazioni
- Questo si spiega analizzando le quotazioni della materia prima: il prezzo della qualità di caffè Robusta si mantiene ai livelli più elevati di sempre, attorno ai 4.820 dollari alla tonnellata (+80% in un anno). Per l’Arabica si aggira sui 5.700 dollari alla tonnellata (+66% rispetto all'anno scorso, oltre il doppio se confrontato a tre anni fa). Un trend in costante aumento che rischia di avere effetti diretti sulle tasche dei consumatori. I nuovi rialzi delle quotazioni rischiano di determinare una ondata di aumenti della tazzina già a partire dalle prossime settimane, considerato che produttori ed esercizi pubblici non potranno assorbire i maggiori costi a loro carico
Le cause degli aumenti
- I prezzi dei chicchi “verdi” all'origine, quindi prima della torrefazione, stanno crescendo senza sosta e hanno toccato i massimi. La maggior parte delle cause sono da ricercare nel cambiamento climatico: prima c’è stata la siccità in Vietnam, uno dei maggiori produttori di Robusta. Poi la crisi del Mar Rosso che ha fatto impazzire i prezzi delle materie prime, specie quelle alimentari. Ora la mancanza di piogge in Brasile, anch'esso grande esportatore di questa materia prima. Caffè e cacao sono infatti colture delicate, che richiedono condizioni precise di temperatura, presenza di acqua e stato dei terreni. Così gli attuali sconvolgimenti del clima, alluvioni comprese, danneggiano i raccolti.
Per approfondire: Caro vita, caffè verso i 2 euro a tazzina. Assoutenti: “Aumenti del 15% in tre anni”