Luce e gas, mercato libero: sono più convenienti i contratti a prezzo fisso o variabile?

Economia
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Introduzione

A dare una risposta ci ha pensato un'analisi condotta da Assoutenti sulla base delle offerte pubblicate sull'apposito portale di Arera-Acquirente Unico. Per quanto riguarda il gas, considerando solo la migliore offerta per i contratti a prezzo fisso presente ad oggi sul portale, in media i contratti a prezzo variabile costano nelle principali città monitorate tra il +2,2% e il +3% rispetto a quelli a prezzo fisso, con l'unica eccezione di Napoli. Situazione che invece si capovolge nel settore dell'energia elettrica. Ecco cosa sapere

Quello che devi sapere

Cosa conviene?

Sul mercato libero del gas, ad oggi, convengono maggiormente i contratti a prezzo fisso rispetto a quelli a prezzo variabile, situazione che invece si capovolge nel settore dell'energia elettrica, dove si risparmia di più con le offerte legate all'andamento del mercato. Lo suggerisce un'analisi curata da Assoutenti, condotta sulla base delle offerte pubblicate sull'apposito portale di Arera-Acquirente Unico

L'analisi nel dettaglio

Proprio per quanto concerne il gas e prendendo in considerazione solo la migliore offerta per i contratti a prezzo fisso presente ad oggi sul portale, la bolletta di un nucleo famigliare su un consumo di 1.100 metri cubi annui, può passare dai circa 1.180 euro se si vive a Milano ai 1.350 euro annui se si vive a Roma. La medesima famiglia, se sceglie il prezzo variabile, può spendere una cifra che varia dai 1.205 euro di Napoli agli oltre 1.370 euro di Palermo e Catanzaro. Fino a toccare i 1.380 euro annui a Roma

L'analisi nel dettaglio

Le percentuali

Mediamente, è emerso dall'indagine di Assoutenti, i contratti a prezzo variabile costano nelle principali città prese in esame tra il +2,2% e il +3% rispetto a quelli a prezzo fisso, esclusa Napoli, dove ad oggi il variabile è più conveniente

Cosa succede per l'energia elettrica

La questione appare del tutto opposta per quanto concerne l'energia elettrica. In questo caso gli operatori, che per i contratti a prezzo fisso applicano una migliore offerta identica in tutte le città, mentre per il variabile diversificano tra le varie città italiane, propongono un risparmio più evidente con i contratti a prezzo variabile, dove la minore spesa annua (se si considera un consumo pari a 2700 kWh all'anno) va tra il -9% e il -11% rispetto al fisso

Cosa succede per l'energia elettrica

I contratti

Secondo Assoutenti, poi, c'è un aspetto inedito se si considera la prassi adottata da alcuni gestori energetici nell'individuare i propri clienti, vincolando l'accettazione dei contratti di fornitura all'esito di una verifica sull'assenza di precedenti morosità e di valutazioni sull'affidabilità creditizia del cliente. Il tutto proprio per valutare la presenza di protesti o morosità relative a diversi contratti intestati allo stesso cliente 

Le tariffe elevate

Come sottolinea il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, "nonostante la fine del mercato tutelato dell' energia e del gas, le tariffe praticate sul mercato libero continuano ad essere più elevate rispetto sia agli utenti vulnerabili che rientrano nel regime di maggior tutela, sia ai non vulnerabili che sono passati al Servizio a tutele graduali"

La situazione a settembre

Tra l'altro, aggiunge ancora Melluso, "nelle prossime settimane la situazione potrebbe anche peggiorare". Infatti, spiega, "a settembre gli operatori pubblicheranno nuove offerte per la luce e per il gas, che terranno conto del rischio di incremento dei prezzi sui mercati dell'energia come conseguenza dell'arrivo dell'autunno e, quindi, della maggiore domanda di energia"

La situazione a settembre