Concordato, ok alla flat tax e stop al ripristino del redditometro: cosa cambia

Economia
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Introduzione

Dalla commissione Finanze del Senato è arrivata la richiesta di "incrementare le tutele dei contribuenti", circoscrivendo l'ambito di strumenti come il redditometro solamente “sui singoli casi di contribuenti che presentano ex ante profili di rischio fiscale". L’idea, ha detot il presidente Garavaglia, è quella di “indirizzare il governo a intervenire in maniera molto puntale" perché il "rischio di uno strumento massivo come il redditometro è di creare più confusione che un beneficio al sistema"

Quello che devi sapere

Il concordato preventivo biennale

Uno specifico incentivo per "premiare" coloro che scelgono di aderire al concordato preventivo biennale ed il rinvio del versamento dell'acconto all'anno successivo, con "opportune rateizzazioni". Queste due tra le future novità che riguarderanno i contribuenti in materia fiscale

La commissione Finanze al Senato

Si tratta, sostanzialmente, di due possibili cambiamenti in vista per lo strumento che consente ai contribuenti di trovare un accordo con il fisco. Lo ha stabilito la commissione Finanze del Senato che ha concesso parere favorevole ai correttivi legati alla delega fiscale in materia di adempimento collaborativo e semplificazione degli adempimenti tributari

La commissione Finanze al Senato

La "premialità" verso contribuenti virtuosi

In particolare si parla di provvedimenti che riguardano anche il concordato, puntando alcuni paletti come condizioni che invitano comunque il governo ad ulteriori cambiamenti, specie nell'ottica della "premialità" destinata ai contribuenti maggiormente virtuosi

La "premialità" verso contribuenti virtuosi

Lo stop al redditometro

Ma non è tutto, perché la commissione è intervenuta ugualmente su uno dei punti che hanno agitato le discussioni più recenti in tema di fisco, ovvero quella del redditometro. In questo senso il governo è stato sollecitato "ad evitare di ripristinare strumenti e istituti di carattere induttivo di massa". Sostanzialmente si parla di uno stop allo strumento di accertamento del reddito

Una tassazione flat sul reddito

In tema di concordato, in sostanza, il parere della commissione propone l'introduzione di una tassazione flat sul reddito incrementale concordato rispetto a quanto dichiarato l'anno precedente all'ingresso nel regime per le partite Iva. Si tratta di un'imposta sostitutiva rispetto alle imposte sui redditi e sulle conseguenti addizionali da applicare secondo una sorta di "pagella" di affidabilità

Le aliquote

Dunque, entrerebbe in campo un'aliquota del 10% per i contribuenti maggiormente “virtuosi” a livello fiscale, in sostanza quelli con punteggio Isa da 8 a 10, del 12% per i soggetti con quello tra il 6 e l'8 e del 15% per i soggetti con punteggio inferiore a 6. Il parere tocca poi anche il tema degli adempimenti tributari, proponendo l'estensione, con decorrenza a partire dal 1° gennaio 2025, da 30 a 60 giorni del termine per il pagamento degli avvisi bonari

Strumenti induttivi di ricostruzione del reddito

Il presidente della commissione, Massimo Garavaglia, ha sottolineato che con l’obiettivo  di ridefinire il rapporto tra fisco e contribuenti, tra l’altro "condiviso da tutte le forze che sostengono l'esecutivo", la commissione ha voluto “sollecitare un intervento del governo in materia di strumenti induttivi di ricostruzione del reddito affidati all'Agenzia delle Entrate, da indirizzare esclusivamente verso le situazioni che presentano alti livelli di scostamento di congruità tra spese e redditi dichiarati. E questo anche "prevedendo soglie percentuali che riducano o eliminino la discrezionalità dell'Agenzia"

Strumenti induttivi di ricostruzione del reddito

Redditometro: "più confusione che beneficio"

Ecco perché è arrivata la richiesta di "incrementare le tutele dei contribuenti", circoscrivendo l'ambito di strumenti come il redditometro solamente “sui singoli casi di contribuenti che presentano ex ante profili di rischio fiscale". L’idea, ha concluso Garavaglia, è quella di “indirizzare il governo a intervenire in maniera molto puntale" anche considerando il fatto che il "rischio di uno strumento massivo come il redditometro è di creare più confusione che un beneficio al sistema"