L'analisi evidenzia un clima di incertezza da parte delle aziende associate unito al ridotto potere di acquisto dei consumatori. Permangono, poi, molte perplessità sull'impianto normativo che regola il commercio e sulle differenze tra mercato on e offline
A fare eccezione è solo il Trentino Alto Adige dove inizieranno il 19 luglio. Le altre regioni d’Italia invece, e per la prima volta tutte nello stesso giorno, daranno il via ai saldi di stagione il prossimo sabato 6 luglio. Secondo le previsioni del Centro studi Confimprese le vendite segneranno un +1%. Ma il 40% dei commercianti si aspetta cali compresi tra lo 0 e il -10%.
Le aspettative
Le aspettative del settore retail, dunque, non sono confortanti e mostrano un atteggiamento di tiepida attesa per l’avvio dei saldi, anche alla luce dell’andamento dei consumi, che nel progressivo anno gennaio-maggio 2024 ha registrato un calo (-0,8%) sullo stesso periodo 2023. Si conferma, dunque, il trend di debolezza dei consumi registrato da inizio anno. L’analisi Confimprese evidenzia un clima di incertezza da parte delle aziende associate unito al ridotto associate unito al ridotto potere di acquisto dei consumatori che continua a orientare scelte di riduzione degli atti di acquisto e degli scontrini medi tramite la ricerca della convenienza. Quanto ai canali di vendita si stima una parità di afflussi tra centri commerciali e vie dello shopping cittadino con il 46% ciascuno. Il canale con minori attese di crescita è quello degli outlet indicati solo dal 9% dei rispondenti quale primo canale di destinazione. Nei centri abitati due terzi dei retailer indicano le vie dello shopping come prioritarie e più performanti, mentre un terzo sceglierà i negozi di prossimità.
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Le perplessità di Confimprese
"Siamo soddisfatti che quest’anno i saldi in tutta Italia partano lo stesso giorno, tranne il Trentino Alto Adige – riflette Mario Resca, presidente Confimprese –. Permangono, tuttavia, molte perplessità sull’impianto normativo che regola il commercio e ribadiamo con forza la necessità di riequilibrare il mercato tra on e offline. Il mondo del commercio è profondamente cambiato e la riforma del settore è urgente, non è pensabile richiamare e adottare decreti del 1998 o 2001 per le vendite online, quando tale canale era sconosciuto ai più. Non solo ma, a causa dell’autonomia normativa delle regioni in materia di commercio, l’Italia applica in modo non uniforme la disciplina dei saldi: ad esempio, non si comprende per quale ragione la durata dei saldi può risultare diversa tra regioni limitrofe, creando irragionevoli disparità nelle dinamiche di vendita".