Asilo nido, chi non ha preso il bonus ha diritto a una detrazione del 19%: come funziona

Economia
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Introduzione

Chi non ha usufruito del bonus nido ha diritto a una detrazione da inserire nel 730, che viene calcolata sulle rette pagate nel corso dell’anno 2023, a prescindere dall’anno scolastico a cui si riferiscono. Il beneficio previsto può arrivare fino a un massimo di 120,08 euro per ogni figlio o figlia, ed è relativo alle spese per questi servizi: asili nido, sezione primavera e Tagesmutter.

 

Non è compatibile con il bonus asilo nido erogato dall’Inps e si applica su una spesa massima di 632 euro per ciascun figlio. 

Quello che devi sapere

Detrazione del 19% per gli asili nido

  • I costi sostenuti nel corso del 2023 per la frequenza dell’asilo nido possono essere inseriti nel modello 730/2024 per consentire alle famiglie di beneficiare della detrazione Irpef. Lo sconto, pari al 19%, è incompatibile con il bonus asilo nido erogato dall’Inps e si applica su una spesa massima di 632 euro per ciascun figlio

Per approfondire:

Bonus asilo nido 2024, le ultime istruzioni Inps

Come viene calcolata

  • La detrazione è calcolata sulle rette pagate nel corso dell’anno 2023, a prescindere dall’anno scolastico a cui si riferiscono. L’Agenzia delle Entrate ha fornito alcune indicazioni nella circolare numero 14/2023: “Le bambine e i bambini per i quali compete l’agevolazione sono quelli ammessi e che frequentano asili nido sia pubblici che privati. Pertanto, ciò che rileva ai fini della detraibilità della spesa è l’ammissione e la frequenza dell’asilo nido, e non anche l’età e il compimento degli anni del minore”

Detrazione da dividere fra i genitori

  • La detrazione va divisa tra i genitori sulla base dell’onere sostenuto da ciascuno durante la compilazione del modello 730/2024. Se il documento di spesa è intestato al bambino o a uno solo dei due coniugi, è comunque possibile annotare sullo stesso la percentuale imputabile a ciascuno. Il genitore che ha sostenuto la spesa può usufruire della detrazione anche nel caso in cui il minore non sia fiscalmente a carico di quest’ultimo

Un massimo di 120,08 euro

  • Tenendo conto del limite massimo di spesa, il beneficio previsto può arrivare fino a un massimo di 120,08 euro per ogni figlio o figlia. Chi ha più di un figlio può beneficiare di più sconti, uno per ciascuno dei bambini

Le modifiche

  • Nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da entrambi i genitori ma sia esposta nella precompilata di uno solo, è necessario modificare la dichiarazione riportando la quota di spesa detraibile da ciascuno. In particolare, la somma deve essere indicata all’interno del quadro E, nei righi da E8 a E10 - Altre spese: nella colonna 1 deve essere inserito il codice “33”, che identifica le spese per asili nido; nella colonna 2 l’importo dei costi sostenuti

Quali sono le spese ammissibili

Tra le spese ammissibili rientrano quelle sostenute per l’accesso ad alcuni servizi:

  • asili nido, ovvero le strutture che assicurano la custodia dei bambini dai 3 mesi ai 3 anni di età
  • “sezioni primavera”, le strutture educative ideate per agevolare il passaggio dall’asilo nido alla scuola dell’infanzia
  • “Tagesmutter ”, ossia il servizio “mamma di giorno” fornito nella provincia autonoma di Bolzano ai sensi della legge provinciale n. 8 del 1996 dagli assistenti domiciliari così denominati

Gli altri casi

  • Per tutte le altre tipologie di servizi il diritto allo sconto Irpef dovrà essere verificato caso per caso, sulla base di queste caratteristiche: presupposti e finalità del servizio di assistenza domiciliare all’infanzia, che devono essere affini a quelle degli asili nido; conformità dello svolgimento delle attività; modalità gestionali; caratteristiche strutturali

Cosa è necessario conservare/1

  • Il contribuente deve conservare la documentazione richiesta nel caso in cui vengano eseguiti controlli. Bisogna avere a disposizione infatti la fattura, il bollettino bancario o postale, la ricevuta o quietanza di pagamento

Cosa è necessario conservare/2

  • Inoltre per provare la tracciabilità del pagamento è necessario conservare: l’annotazione in fattura, ricevuta fiscale o documento commerciale da parte del percettore delle somme che effettua la prestazione del servizio, la ricevuta del versamento bancario o postale, la ricevuta della carta di debito o credito, l’estratto conto, la copia del bollettino postale o del MAV e dei pagamenti con PagoPA o con applicazioni via smartphone tramite Istituti di moneta elettronica autorizzati. Serve infine un’autocertificazione che attesti la non fruizione del bonus asilo nido

 

Il bonus asilo nido

  • L’altra agevolazione, il bonus asilo nido 2024, è il contributo erogato dall’Inps in base all’Isee fino a un importo massimo di 3.600 euro ed è incompatibile con la detrazione Irpef. Spetta alle famiglie con figli di età inferiore a tre anni (o che compiano tre anni nell’anno solare) e che frequentano un asilo nido pubblico o uno privato autorizzato o affetti da gravi patologie croniche certificate. Il genitore può presentare domanda anche dopo il compimento dei tre anni purché entro l’anno solare

Per approfondire:

Famiglie, 21 bonus attivi nel 2024. Come chiedere le detrazioni, dagli asili alle bollette