Fisco, in arrivo un decreto per cambiare il concordato: l’adesione slitta al 31 ottobre

Economia
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Introduzione

Il concordato preventivo biennale consente alle imprese e ai professionisti di concordare un imponibile fisso in via preventiva: è una sorta di accordo con l’Agenzia delle entrate. Lo strumento riguarda le Partite Iva a cui si applicano gli Isa (indici sintetici di affidabilità fiscale), con proposta biennale, e i forfettari (con proposta per un solo anno fiscale).

 

Un nuovo decreto legislativo, in previsione per il 20 giugno, punta a modificare alcune date e a spostare la scadenza prevista per l'adesione al 31 ottobre. Si tratta di due settimane in più rispetto al termine precedente, fissato al 15 dello stesso mese. 

Quello che devi sapere

Decreto atteso il 20 giugno

  • Il concordato preventivo biennale sarà rivisto e corretto in un decreto ad hoc atteso il 20 giugno sul tavolo del Consiglio dei ministri. Lo strumento permette alle imprese e ai professionisti di concordare un imponibile fisso in via preventiva, su cui calcolare le tasse sul reddito d’impresa o di lavoro autonomo, liquidando le imposte sulla base di quanto concordato a prescindere dal fatturato effettivo

Per approdonfire: 

Fisco, chi evade di più e come funziona il concordato preventivo per gli autonomi. I DATI

Chi riguarda

  • Lo strumento riguarda le partite Iva a cui si applicano gli Isa (cioè gli indici sintetici di affidabilità fiscale), con proposta biennale, e i forfettari (con proposta per un solo anno fiscale). L’applicativo per il calcolo a regime sarà disponibile ogni anno dal 1° aprile ma, per il suo debutto nel 2024, sarà reso disponibile dal 15 giugno. Saranno invece esclusi dal concordato gli autonomi che aderiscono al regime forfettario a partire da quest'anno 

Allineare alcune date

  • A quattro mesi dal provvedimento che ha varato uno dei punti nodali della riforma fiscale, sul quale il viceministro delle Finanze Maurizio Leo e tutto il governo scommettono per ridurre ancora le aliquote Irpef, un nuovo decreto legislativo si appresta quindi ad allineare alcune date e a mettere a punto parte della normativa in vista dell'entrata in vigore del nuovo sistema

31 ottobre

  • Nello specifico, per quest'anno, il primo di applicazione del concordato, la scadenza prevista per l'adesione da parte del contribuente alla proposta elaborata dall'Agenzia delle Entrate slitta al 31 ottobre. Per adeguarsi e metabolizzare le novità ci saranno insomma due settimane in più rispetto al termine precedentemente, che era indicato al 15 ottobre

Dal primo al 15 aprile

  • A slittare di 15 giorni (dal primo al 15 aprile) è anche il termine entro il quale le Entrate dovranno mettere a disposizione i programmi informatici per l'acquisizione dei dati necessari all'elaborazione della proposta di concordato

Sostitutiva Irpef e Irap

  • La bozza del decreto fissa poi gli importi degli acconti di novembre. Per la sostitutiva Irpef è dovuta "una maggiorazione di importo pari al 15% della differenza, se positiva, tra il reddito concordato e quello di impresa o di lavoro autonomo dichiarato per il periodo precedente". Per l'Irap invece è dovuta una maggiorazione del 3%

 

Adempimento collaborativo

  • Le modifiche riguarderebbero anche l'adempimento collaborativo. Nella bozza si legge che "non danno luogo a fatti punibili, e non costituiscono notizia di reato, le violazioni delle norme tributarie dipendenti da rischi di natura fiscale comunicati in modo tempestivo ed esauriente all'Agenzia delle entrate, mediante l'interpello". Un'aggiunta rispetto al decreto legislativo del 5 agosto 2015 su cui, come riportato da notizie di stampa, il ministero della Giustizia vorrebbe andare più a fondo

Benefici

  • I titolari di partita Iva che accetteranno la proposta elaborata dall’Agenzia delle Entrate entreranno automaticamente tra i destinatari dei benefici premiali Isa, tra cui l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per le compensazioni Iva fino a 50.000 euro e fino a 20.000 euro in relazione ai crediti Irpef, Irap e Ires. Stop inoltre agli accertamenti basati su presunzioni semplici e anticipo dei termini di decadenza per le attività di accertamento

Controllo del fisco

  • L’adesione al concordato preventivo biennale limiterà i poteri di controllo del Fisco, che per i periodi d’imposta accordati non potrà effettuare gli accertamenti previsti dall’articolo 39 del DPR n. 600/1973 in relazione al reddito di impresa, di lavoro autonomo e ai fini Irap. Di contro, l’occhio del Fisco si concentrerà su chi non aderirà al concordato preventivo biennale, con la previsione di controlli specifici

I calcoli del fisco

  • La proposta del Fisco viene elaborata in coerenza con i dati dichiarati dal contribuente e di quelli presenti nelle banche dati pubbliche, nel rispetto della sua capacità contributiva

Forfettari

  • Come accennato, ci sono inoltre regole specifiche previste per i forfettari. In questo caso la proposta che verrà elaborata dall’Agenzia delle Entrate sarà limitata ad una sola annualità. Un concordato annuale, per il 2024, al quale sarà possibile aderire come nella generalità dei casi entro il mese di ottobre

Per approfondire: 

Agenzia delle Entrate, controlli per anno d’imposta 2020: inviate lettere ai contribuenti