Istat, un 2023 in crescita per occupazione e ore lavorate

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Dati incoraggianti, sul fronte lavoro, per l'ultimo trimestre del 2023, con il tasso di disoccupazione in lieve calo al 7,4%. Qualche ombra nei primi dati parziali di gennaio, dove si registra una lieve contrazione del numero di occupati. 

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Buone notizie sul fronte occupazione. Secondo i dati Istat recentemente pubblicati, nel quarto trimestre nel 2023 si è registrato un incremento rispetto al trimestre precedente in termini congiunturali degli occupati pari a 144 mila unità: lo 0,6% in più. Le motivazioni sono da ricercare nella crescita (pari allo 0,9%) dei dipendenti a tempo indeterminato e della stabilità dei dipendenti a termine e degli indipendenti.

Anche l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dello 0,8% rispetto al terzo trimestre, e del 2,4% rispetto al quarto trimestre del 2022.

Nello stesso periodo il Pil ha registrato una crescita sia in termini congiunturali (+0,2%) sia in termini tendenziali (+0,6%). I disoccupati e gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, invece, sono diminuiti, rispettivamente dell’1,8% e dello 0,8%.

Disoccupati e inattivi in calo, occupati in crescita

Secondo l’Istat, nella media del 2023, che riconferma una tendenza già registrata nel 2021 e nel 2022, il numero di occupati è aumentato del 2,1% (481 mila unità), per effetto della riduzione del 4% del numero di disoccupati e di quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (3,6% in meno). Il tasso di occupazione è, quindi, salito di 1,4 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2022.

Nell'ultimo trimestre del 2023, in particolare, l’occupazione è cresciuta in termini tendenziali, con 533 mila occupati in più. Risultano in aumento i dipendenti a tempo indeterminato e gli indipendenti; i dipendenti a termine, invece, sono diminuiti dell’1,4%.

Nei dati provvisori del mese di gennaio 2024, si osserva rispetto al mese precedente la diminuzione degli occupati (34 mila in meno) e del relativo tasso (-0,1 punti), che si associa alla stabilità del tasso di disoccupazione e alla crescita dello 0,2% del tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni.

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