Bce, tassi d'interesse fermi al 4,50%. Lagarde: "Inflazione scende"

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Questa è la quarta pausa nel ciclo di 10 rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022. La presidente della Banca centrale europea: "L'attività economica resta debole ma si vede ripresa"

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La Bce ha deciso di lasciare i tassi d'interesse invariati: il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Questa è la quarta pausa nel ciclo di 10 rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022. La Banca centrale europea ha anche tagliato la stima sull'inflazione per l'area Euro rispetto alle previsioni di dicembre. Secondo le nuove stime, l'inflazione segnerà 2,3% nel 2024 (dal 2,7% precedente), 2% nel 2025 (da 2,1%) e 1,9% nel 2026. "Anche se gran parte degli indicatori d'inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari", ha però avverito la Presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa. "Siamo nel mezzo del processo di disinflaizone, facciamo buoni progressi e siamo più fiduciosi ma non siamo ancora sufficientemente sicuri" del ritorno dell'inflazione all'obiettivo. Servono più dati "che arriveranno nei prossimi mesi, ne sapremo di più ad aprile e molto di più a giugno", ha aggiunto.

La decisione sui tassi

Sui tassi, il Consiglio direttivo "ritiene che si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale" al ritorno dell'inflazione all'obiettivo del 2%, si legge nel comunicato dell'istituto centrale. "Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario" e si "continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione". In particolare, le decisioni sui tassi "saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica

monetaria". Lagarde ha precisato poi di non aver "discusso di taglio dei

tassi in questa riunione, ma abbiamo solo iniziato a discutere di arretrare la politica restrittiva".

Ridotta la stima sul Pil

Riviste poi al ribasso le stime sulla crescita per il 2024 allo 0,6% (dallo 0,8% di dicembre). L'attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell'1,5% nel 2025 e dell'1,6% nel 2026, sostenuta inizialmente dai consumi e, in seguito, anche dagli investimenti. 

Lagarde: "Attività economica resta debole, ma si vede ripresa"

Lagarde, sull'andamento generale, ha spiegato che "l'attività economica resta debole, consumatori continuano a non spendere, gli investimenti restano moderati e le aziende esportano meno, ma i sondaggi indicano una ripresa graduale grazie all'inflazione in calo e agli stipendi che continuano a crescere". 

 

"Bce agirà indipendentemente dalla Fed"

"La Bce agirà in maniera indipendente, faremo quello che dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare. Se le condizioni sono soddisfatte e la nostra diagnosi è che la politica monetaria è stata restrittiva abbastanza a lungo, prenderemo la nostra decisione", ha poi detto Lagarde, rispondendo alla domanda se la Bce sia in qualche modo vincolata da quello che farà la Federal Reserve americana. 

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