Smart working, niente proroga nel 2024 per i fragili della Pa: cosa cambia
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Dall’1 gennaio i lavoratori fragili e i genitori con figli sotto i 14 anni che operano nella Pubblica amministrazione non potranno più usufruire dello smart working agevolato, ovvero senza un accordo individuale. Per il settore privato invece la misura, sempre per queste due categorie, è stata prorogata fino al 31 marzo
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- Con la partita del Milleproroghe, che si è chiusa ieri in Consiglio dei ministri, è sfumata la speranza di una proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli sotto i 14 anni che operano nella Pubblica amministrazione
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- Un primo no alla proroga era già arrivato il 18 dicembre con la bocciatura in commissione Bilancio al Senato di un emendamento del Pd alla Manovra che proponeva una proroga da fine anno al 31 gennaio 2024. Anche il M5S aveva presentato un emendamento per prorogarlo fino al 30 giugno 2024, ma anche questo non è passato
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- Queste categorie di lavoratori della Pubblica amministrazione potranno usufruire dello smart working agevolato, ovvero senza un accordo individuale, ancora solo per due giorni, fino al 31 dicembre
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- Quello che i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14 della Pa potranno fare è chiedere lo smart working tramite i piani di organizzazione previsti dalle singole amministrazioni (Piao)
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- Con il dl Anticipi era stato invece prorogato di tre mesi, fino al 31 marzo 2024, lo smart working per i lavoratori fragili e i genitori lavoratori con figli under 14 nel settore del privato. Gli altri dipendenti invece devono ricorrere a un accordo individuale o collettivo
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- Nel privato quindi continuano a usufruire del lavoro da remoto i lavoratori affetti da patologie certificate che li espongono a un rischio sanitario e i genitori di figli sotto i 14 anni la cui mansione sia compatibile con lo smart working
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- "La disparità per l'accesso al lavoro agile tra le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici e quelli dei settori privati è inaccettabile", ha commentato la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David
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- "Il 31 dicembre - ricorda la dirigente sindacale - scade la proroga a suo tempo intervenuta. Proroga che non è stata inserita nella legge di Bilancio e neppure nelle bozze disponibili del decreto cosiddetto Milleproroghe"
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- Invece, prosegue Francesca Re David, "per le lavoratrici e i lavoratori del settore privato è intervenuto il cosiddetto decreto Anticipi, nella fase di conversione in legge, che ha prorogato fino al prossimo 31 marzo il regime del lavoro agile sia per i genitori di figli under 14 che per le persone in condizione di fragilità"
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- La Cgil "chiede al governo e alle forze parlamentari - conclude Re David - di agire con immediatezza per garantire omogenee condizioni di accesso al lavoro agile per tutte le lavoratrici e i lavoratori cancellando la discriminazione che dal primo gennaio 2024 insisterà sul lavoro pubblico"