Conto corrente, quali sono i più costosi: analisi e consigli di Altroconsumo
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I dati dell’associazione dei consumatori diffusi sul Corriere della Sera mostrano come la discesa dell’inflazione non ha raffreddato i rincari sugli oneri per la gestione del conto bancario: fino a +22% da inizio anno. Mentre i rendimenti degli istituti di credito restano a zero. I giovani i più colpiti nei conti tradizionali, poi famiglie e pensionati
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- Nel 2023 tenere aperto un conto corrente è costato in media fino al 22% in più. Lo rivela Altroconsumo in un'indagine pubblicata sul Corriere della Sera basata sul confronto tra gli Indicatori di costo complessivo dei conti correnti (Icc)
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- L'indagine di Altroconsumo ha preso in esame i conti correnti più significativi tra i 297 memorizzati nella sua banca dati in un periodo compreso tra il 31 gennaio e il 5 dicembre 2023. Tra i correntisti più penalizzati dai rincari ci sono i giovani con incrementi medi del 22%, pari a 91 euro. Nel febbraio 2022 era di 69
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- Per le famiglie con operatività bancaria media il cartellino è cresciuto mediamente del 7%, pari a 170 euro, mentre per i pensionati la crescita del costo del conto corrente è stata più modesta: +4% equivalente a 156 euro
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- Nella rilevazione diffusa dal Corriere emerge come nel 2023 i rendimenti nelle grandi banche tradizionali sono rimasti nulli, salvo promozioni. Mentre i tassi passivi hanno superato quota 18% e sono aumentati i costi per servizi come carte di credito, bancomat e altri strumenti di pagamenti digitali
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- Le banche hanno aumentato gli oneri di gestione anche per i conti correnti online o alternativi. Altroconsumo rileva come l'Icc per i giovani è salito del 14% a 24 euro, per le famiglie del 5% a 32 euro mentre per i pensionati del 4% a 36
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- Per tutte e tre le categorie di clienti l'incremento è maggiore per i conti correnti tradizionali rispetto a quelli online. Secondo Donato Todisco, economista di Altroconsumo, "gli aumenti generalizzati sono legati ai servizi offerti in filiale o alle carte di pagamento, mentre tutte le banche stanno spingendo sul digitale"
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- Tra gli istituti di credito che hanno fatto interventi sui conti correnti tradizionali, Intesa Sanpaolo dal 1° dicembre ha soppresso l'offerta a zero euro per i clienti sotto i 35 anni. Poi Credem ha aumentato in 10 mesi l'Icc dell'11,4% a 65 euro
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- Secondo l'indagine di Altroconsumo i rincari per i giovani coinvolgono anche i conti correnti alternativi. L'istituto illimity ha introdotto il conto Classic al posto di quello Smart con costi in aumento del 59% a 48,5 euro. In Fineco l'Icc giovani è arrivato 26,24 euro: +69%. Entrambi gli istituti hanno previsto canoni che per illimity si traduce in un pagamento trimestrale scontato in caso di accredito dello stipendio e per Fineco nel costo della carta di debito fisica a 9,95 euro
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- L'analisi identifica Mps come la banca in cui aprire un conto corrente tradizionale risulta oggi più convieniente per famiglie e pensionati: i costi ammontano rispettivamente a 92,6 euro e 86,60 euro, la metà della media. Per i giovani il vantaggio maggiore è invece in Poste: 35,25 euro, un terzo della media
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- In conclusione l'indagine di Altroconsumo sui conti correnti evidenzia il "fermento" nel mondo bancario verso il digitale. Secondo Gianfranco Torriero, vice direttore generale vicario dell’Associazione bancaria italiana (Abi), "si diffondono le offerte di conti online che presentano spesso prezzi più contenuti con offerte differenziate per profilo. Come per qualsiasi servizio occorre valutare quella più adeguata alle proprie esigenze"