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Ports of Genoa (R)EVOLUTION, 3 miliardi per rivoluzionare la portualità italiana

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I porti di Genova, Savona e Vado Ligure, gestiti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, sono i primi in Italia e ai vertici nel Mediterraneo per la rete di collegamenti marittimi globali. I Ports of Genoa sono oggi la prima stazione appaltante del Paese con un ruolo di importanza crescente per quanto riguarda la “via del cotone” e l’India. Investimenti che puntano alla crescita sostenibile, in sinergia con la città per incrementare il livello di traffici e l’abbattimento delle emissioni

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Il futuro della città di Genova passa dai porti e dal loro ruolo di punto di approdo per la “via del cotone”, nell’ottica di rafforzare i rapporti commerciali con l’India passando per il Medioriente. Nel quadro degli scambi commerciali internazionali italiani, i porti sono uno strumento fondamentale: circa il 40% dell’import-export nazionale avviene via mare, per un valore di circa 380 miliardi di euro nel 2022 (fonte rapporto SRM). Basti pensare che - secondo i dati del rapporto ICE 2021-22 L’Italia nell’economia internazionale - import ed export pesano rispettivamente il 30% e il 32% sul totale del Pil e le esportazioni contribuiscono per circa 580 milioni di euro alla ricchezza nazionale. Inoltre, l’Italia è l’8° Paese esportatore e l’11° importatore al mondo. È in questa cornice che dal 2017 l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale - che gestisce i porti di Genova, Savona e Vado Ligure - ha adottato il brand Ports of Genoa, che oggi identifica e promuove il proprio cluster marittimo, una realtà industriale attiva e competitiva composta da oltre 1.100 concessionari, decine di migliaia di lavoratori, fornitori e utenti. Dell’importanza strategica ed economica dei Ports of Genoa e della crescita dell’India si è parlato nel corso di Live In, l’evento di Sky TG24 tenutosi nel capoluogo ligure il 16 e 17 novembre, con Paolo Piacenza - commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale -, il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi e il presidente di Piaggio Matteo Colaninno.

Paolo Piacenza: “Contribuiamo con più di 12 miliardi al Pil nazionale”

I Ports of Genoa movimentano circa un terzo dei traffici container gateway (ossia diretti al mercato) italiani e sono dunque il principale canale delle relazioni internazionali per le industrie italiane. “Oggi come Ports of Genoa gestiamo quattro bacini portuali: Genova, Prà, Savona e Vado Ligure - ha spiegato Paolo Piacenza a Live In - Siamo il primo sistema portuale a livello nazionale, amministriamo più di 7 milioni di metri quadri di aree demaniali e più di 27 km di banchine e garantiamo collegamenti diretti con tutto il mondo: siamo connessi a più di 450 porti nel mondo e sono più di 150 le linee che quotidianamente solcano i mari e raggiungono i nostri porti. Trattiamo ogni tipo di merce dai container alle materie prime liquide e solide, ai traffici Ro-ro sui traghetti, a quelli specializzati come automobili e beni deperibili refrigerati; e anche i passeggeri: siamo il secondo porto crocieristico a livello nazionale. Siamo un fulcro fondamentale dell’economia nazionale: contribuiamo con 12,8 miliardi al Pil nazionale e con 4.6 miliardi di Iva sulla merce importata a livello nazionale”. Ma cosa significa essere un hub logistico? Secondo Piacenza “avere la capacità di mettere a sistema l’accoglienza delle navi che portano merci, saperle sbarcare, saperle lavorare e creare le condizioni per poterle portare a destino. Oggi siamo i porti di riferimento per l’80% delle imprese manifatturiere del Nord Italia e ci poniamo come punto di riferimento d’ingresso all’Europa del Sud delle merci che arrivano da tutto il mondo. Per fare questo occorrono competenza, infrastrutture, snellimento procedimentale e digitalizzazione, tutte cose che l’Autorità di Sistema amministra grazie anche ai propri stakeholder e ai propri concessionari che garantiscono l’esecuzione e la trattazione della merce”.

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Paolo Piacenza

Rixi: “Diga di Genova è l’opera marittima più importante a livello europeo”

Il ruolo dei Ports of Genoa è quindi di interesse nazionale, e l’attenzione del Governo per il settore marittimo è alta: “Stiamo ridefinendo le linee logistiche a livello nazionale e a livello europeo - ha detto il viceministro Rixi a Live In - L’Italia ha la grande prospettiva di diventare il secondo pilastro logistico europeo perché dopo le crisi internazionali, soprattutto con la Russia, si è spostato il baricentro dall’Europa dell’Est è tornato sul Mediterraneo anche per i mercati di sbocco e per le grandi industrie europee che sono l’industria italiana - che è la seconda industria manifatturiera europea - e la Germania”. Rixi ha spiegato che “oggi abbiamo sulle nostre coste investimenti tedeschi importanti sia su Trieste sia sul porto di Genova. Abbiamo la necessità di rafforzare il sistema infrastrutturale e darci delle linee marittime molto più solide. Su Genova abbiamo in cantiere l’opera marittima più importante a livello europeo che è la nuova diga che consentirà ai bacini di Genova di raddoppiare i volumi di traffico in totale sicurezza aumentando gli spazi a disposizione del porto e contribuendo a rafforzare il sistema logistico nazionale”.

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Quale ruolo per l’India?

Al centro del dibattito a Live In Genova anche la “via del cotone” e lo sviluppo dell’India. “Per collocazione geografica e per competenza infrastrutturale e logistica abbiamo la fortuna di essere il punto più vicino al Sud Europa - ha spiegato Paolo Piacenza - Le navi che arrivano dall’Asia ci mettono 4-5 giorni in meno di navigazione per arrivare al porto di Genova rispetto che ai porti del Nord Europa. È fondamentale strutturare rapporti commerciali con Paesi in sviluppo come l’India e i Paesi asiatici garantendo che le navi possano attraccare presso i Ports of Genoa, che la merce possa essere velocemente sbarcata ed essendo noi all’interno del corridoio Reno-Alpi poter aprire ai mercati verso il Sud dell’Europa e a nuovi mercati che stiamo esplorando”. Secondo Rixi “l’India è un Paese che si sta aprendo al mondo dopo tanti anni di chiusura, diventerà la quarta economia globale nei prossimi anni, c’è moltissimo spazio per ridurre la lunghezza delle nostre linee marittime perché l’India si trova a metà strada fra la Cina e l’Italia quindi di fatto c’è un vantaggio competitivo ancora superiore rispetto all’area cinese. È evidente che questo vuole anche dire avere una capacità sul retroterra e quindi abbiamo grossissimi investimenti sia sul Pnrr per il lato ferroviario sia opere autostradali in progettazione particolarmente importanti: oggi la Liguria è pro capite la regione italiana che ha più investimenti sia su Pnrr sia a livello infrastrutturale”.

Genova - Merlofotografia

Perché investire in India

Sul ruolo dell’India è intervenuto anche il presidente di Piaggio Matteo Colaninno, la cui azienda è attiva nel Paese asiatico da moltissimi anni. “È stata una scelta industriale, anzitutto di portare la Piaggio in quei quadranti del mondo dove gli scenari economici, demografici e di mercato specifico potessero dare delle prospettive molto rilevanti in termini di ordini di grandezza - ha detto Colaninno a Live In - Fu una scelta di mio padre molto azzeccata: il mercato dell’India è enorme, lì siamo molto forti soprattutto con i veicoli commerciali. Non è una strategia di delocalizzazione, le nostre aziende di Pontedera, Mandello e Scorzè sono ancora lì e più forti di prima. È un’opportunità di aprire nuove aziende, nuovi stabilimenti, ampliare quelli che c’erano per andare a incontrare miliardi di persone che possono diventare consumatori di un’azienda italiana”. L’India sarà la Cina del 2050? Secondo il presidente di Piaggio “l’India rappresenta una prospettiva di grandissimo interesse anche nel medio termine. Il Fondo monetario internazionale ha fatto delle previsioni interessanti anche già nei prossimi anni quando invece in altre aree del mondo si prospettano delle contrazioni di Pil, l’India non solo sembra tenere ma ha delle prospettive di crescita superiori”.

La genesi del progetto Ports of Genoa

Già nel 2016 il Governo ha rinnovato la governance del sistema portuale italiano, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza e aumentare la capacità di creare occupazione e sviluppo economico, favorendo la cooperazione tra porti vicini e la semplificazione delle procedure. Il coordinamento dei porti nazionali è stato attribuito a 16 Autorità di Sistema Portuale, guidate da un presidente.All’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale è stata attribuita la gestione coordinata dei porti di Genova, Savona e Vado Ligure che, insieme, rappresentano il più importante polo portuale italiano, capolinea nel Mediterraneo del corridoio-Rhine Alpine: la porta di accesso da Sud all’Europa. Nel 2017, AdSP ha adottato il brand Ports of Genoa.

I Ports of Genoa: hub logistico portuale del mediterraneo

I porti di Genova e Savona-Vado sono i primi in Italia e ai vertici nel Mediterraneo per la rete di collegamenti marittimi globali (Dati UNCTAD con un valore record del Liner Connectivity Index pari al 66%, +41% rispetto al 2022). Tutte le maggiori compagnie di navigazione scalano i Ports of Genoa, offrendo oltre 150 servizi di linea, e oltre 450 porti in tutto il mondo sono connessi con servizi diretti dai Ports of Genoa. Gli scali inoltre sono collegati alle industrie e ai mercati del Nord Italia e del Sud Europa da una capillare rete di collegamenti intermodali, con oltre 200 treni alla settimana (sistema portuale di riferimento per l’80% delle industrie manifatturiere del Nord Italia). Infine i Ports of Genoa contribuiscono a rendere i traffici con l’Asia più veloci e sostenibili: le navi sulle rotte dall’Asia all’Europa toccano per primi i porti di Genova e Savona-Vado, risparmiando giorni di navigazione e riducendo il consumo di carburante e le emissioni nocive.

Porto di Genova Pra'

I Ports of Genoa in cifre

Sono anche i numeri a parlare dell’importanza strategica dei Ports of Genoa, in particolare i dati dello studio L’impatto economico e sociale dei porti della Liguria Occidentale - Prometeia per AdSP del Mar Ligure Occidentale, 2020:

  • 30 terminal portuali offrono soluzioni logistiche di altissimo livello per ogni tipo di traffico: container, materie prime liquide e solide, Ro-ro, traffici specializzati come auto, mezzi speciali, impiantistica; soft commodities, merci deperibili e refrigerati
  • 33% del traffico container gateway nazionale
  • 1° porto container gateway in Italia
  • 6° porto container gateway in Europa
  • 2° polo italiano per le crociere (previsione 2023: valore record di 2,3 milioni di crocieristi)

Guardando all’occupazione:

  • Diretta: 31.000 addetti
  • Indiretta: 77.000 addetti
  • Indotta in Italia: 122.000 addetti

Poi l’ammontare dei traffici dei Ports of Genoa:

  • Traffico complessivo: 66,2 mln tons
  • Traffico container: 2,80 mln TEU
  • Traffico passeggeri: 4,2 mln pax

 

Infine l’impatto economico (Fonti: https://mglobale.promositalia.camcom.it/altre-tematiche/tutte-le-news/porto-di-genova-e-savona-dati-2021-e-prospettive-di-sviluppo.kl, MIT: iva complessiva dovuta su importazione merci nei porti anno 2020 (decreto n.401 del 22-12-2022):

 

  • Contributo al PIL italiano: 10 Miliardi €
  • IVA riscossa sull’importazione 4,6 Miliardi € (al 1° posto delle AdSP)
  • Oltre 1.100 concessionari demaniali

Ports of Genoa (R)EVOLUTION: tre miliardi di investimenti

Grazie al Programma straordinario di investimenti del cosiddetto Decreto Genova stanziati dal Governo all’indomani del crollo del ponte Morandi, ai fondi del Pnrr e a quelli messi in campo da altre Istituzioni e dalla stessa AdSP, i Ports of Genoa sono oggi la prima stazione appaltante del Paese, per un valore di aggiudicazioni che sta sfiorando i 3 miliardi di euro, e sono alla guida di una trasformazione epocale che proietta il porto di Genova nei prossimi 20 anni. Gli investimenti del piano Ports of Genoa (R)EVOLUTION riguardano l’accessibilità, la sostenibilità e la sinergia con la città per incrementare il livello di traffici e l’abbattimento delle emissioni: in sintesi, un piano che punta alla crescita sostenibile. Un programma di interventi tra i più grandi mai visti per la portualità italiana, con opere all’avanguardia e di forte impatto per il futuro della competitività del sistema Italia, come la Nuova Diga di Genova di cui sono iniziati i lavori il 4 maggio 2023.

I numeri di Ports of Genoa (R)EVOLUTION:

  • 40 le opere principali;
  • 45 i cantieri, tutti in pieno svolgimento e alcuni conclusi;
  • 38 mila i lavoratori occupati
  • 2,1 miliardi di euro di valore aggiunto

 

 * Studio «L’impatto economico e sociale dei porti della Liguria Occidentale» - Prometeia per AdSP del Mar Ligure Occidentale, 2020

Savona - Merlofotografia

Chi ha scelto i Ports of Genoa

Le tre maggiori Alleanze e i principali operatori dello shipping (Maersk, MSC, Cosco, CMA CGM, Evergreen, Hyundai Merchant Marine, Hapag-Lloyd, Ocean Network Express, Yang Ming) offrono servizi regolari dai Porti di Genova e Savona-Vado. I Ports of Genoa sono stati scelti anche dai maggiori gruppi terminalistici italiani (Spinelli, Messina, Gavio, Grimaldi, Campostano) e internazionali (Port of Singapore Authority, APM, MSC, Steinweg, Costa Cruises-Carnival Group),dalle grandi compagnie petrolifere (ENI, ESSO), dai maggiori gruppi nazionali del settore delle costruzioni navali (Fincantieri, Mariotti), delle riparazioni navali (San Giorgio del Porto) e grandi Yacht (Amico) e da fondi di investimento globali di private equity e infrastrutture: Infracapital, Infravia, iConInfrastructure.

Le rotte IntraMed sempre più importanti per l’economia europea

Il ruolo dei Ports of Genoa va considerato anche nell’attuale scenario di incertezza - influenzato dalla pandemia di Covid, dalla guerra in Ucraina e dal conflitto israelo-palestinese - in cui governi e aziende occidentali stanno prendendo iniziative per riorganizzare le catene di produzione e logistica, in modo da mantenere un maggiore controllo sia in termini strategici che operativi.Nel contesto europeo si registrano iniziative di nearshoring di attività produttive in aree più vicine, quali Turchia, Egitto, Marocco ed Europa Orientale (Serbia in particolare), mentre l’interesse per la “via del cotone” dall’India spodesta quello per la “via della seta” dalla Cina.Sebbene la portata che questi fenomeni avranno sulle catene logistiche globali e sui trasporti marittimi in particolare non sia ancora valutabile nel dettaglio, si registra una crescente attenzione da parte degli operatori alle rotte nel Mediterraneo in vista di una riconfigurazione delle relazioni commerciali a livello internazionale, e di conseguenza al ruolo competitivo esercitato dai Porti di Genova e Savona-Vado per le rotte commerciali tra Oriente e Occidente con al centro il Mediterraneo e l’Europa.Nello scenario di nearshoring che si sta delineando, le rotte IntraMed sono destinate ad aumentare il proprio peso rispetto all’economia europea. Il ruolo dell’Italia e dei Ports of Genoa è centrale rispetto alle potenzialità di crescita dello Short Sea Shipping e per il posizionamento vantaggioso al centro del Mediterraneo e a ridosso dei mercati europei. A questo proposito, ancora più strategico sarà il ruolo della logistica a corto raggio (Ro-Ro, strada, ferrovia) che serve i porti gateway come i Ports of Genoa, attraverso i quali la merce viene instradata verso e dai mercati di riferimento del Nord Italia e del Centro Europa.

Vado