Fondi per la disabilità, 900 milioni disponibili ma neanche 1 euro speso in quattro anni

Economia
Lorenzo Borga

Lorenzo Borga

Anche nel 2023 il Governo non riesce a spendere i fondi per le politiche per la disabilità, come già accaduto dal 2020 a questa parte. A mancare sono i decreti attuativi

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Da ormai quattro anni lo Stato stanzia ogni anno centinaia di milioni di euro per le politiche in favore della disabilità, senza riuscire però a spenderne neanche un euro. Il problema si è riproposto, puntuale, anche a fine 2023 quando il Governo ha deciso di trovare altra destinazione per 350 milioni di euro inutilizzati. I soldi del "Fondo per le politiche in favore delle persone affette da disabilità" sono finiti quindi a contribuire al finanziamento della maggiore spesa per i bonus edilizi, della rivalutazione delle pensioni e del rinnovo dei contratti degli statali.

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Decreti mai arrivati

La colpa è dei decreti attuativi della legge 227 del dicembre 2021, che sarebbero dovuti arrivare entro l'agosto di quest'anno ma che hanno invece ricevuto il primo via libera dal Governo solo lo scorso 3 novembre. Ora bisognerà attendere i pareri del Parlamento, per poi arrivare alla loro approvazione definitiva per metà 2024 (una scadenza prevista anche dal Pnrr). Senza quei decreti quelle risorse "non potevano essere utilizzate", come chiarito dal Ministero per le disabilità. Peraltro, dal momento che il Governo prevede che i decreti entrino in vigore dal primo gennaio 2025, la possibilità di spendere i 350 milioni l'anno prossimo appare gravemente compromessa.

350 milioni tolti dal 2023 e spalmati dal 2026

La questione ha sollevato molte polemiche sulla proposta di legge di bilancio firmata dal governo Meloni. I 350 milioni di euro previsti nel 2023 sono stati infatti destinati ad altro, ma allo stesso tempo sono stati incrementati in modo strutturale i fondi dal 2026 in poi, di 85 milioni annui.

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Per questo il Governo esclude che si possa trattare di un taglio, come denunciato da alcune associazioni e dalle opposizioni. Certo è quei fondi nel 2023 - come accade ormai da quattro anni a questa parte - non saranno spesi per la disabilità: su questo si concentrano le critiche. Come quelle di Lisa Noja (consigliera regionale in Lombardia per Italia Viva e attivista per i diritti delle persone disabili) che afferma che i soldi sarebbero dovuti rimanere "destinati all'ambito delle disabilità e, in particolare, ai progetti di vita indipendente".

Tanti fondi, pochi soldi

I fondi per le disabilità in Italia soffrono in generale di una scarsa efficacia. Secondo il monitoraggio del servizio studi della Camera dei Deputati ne esisterebbero almeno 11 differenti, di varia entità e finalità, senza contare tutti quelli previsti a livello regionale.

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Su uno fra i più rilevanti - quello per il cosiddetto "Dopo di noi", volto cioè ad assicurare un futuro alle persone con gravi disabilità dopo il decesso di chi se ne prende cura - la Corte dei Conti ha rilevato che solo la metà dei soldi sono effettivamente arrivati alle regioni, le quali non hanno rendicontato la loro spesa (e dunque nulla si sa sulla reale spesa).

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