
Smart working, ipotesi di proroga per i lavoratori fragili e i genitori di under 14
Un emendamento del M5S al Decreto Lavoro chiede di prolungare di altri sei mesi la possibilità di lavorare da remoto per le categorie per le quali questa modalità è ancora attiva. Il nuovo termine sarebbe quindi fino al 31 dicembre 2023

Proroga fino al 31 dicembre 2023 dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli sotto i 14 anni. È quanto chiede il M5S con un emendamento al Decreto Lavoro, varato dal governo l'1 maggio, e ora al Senato per la conversione. "È una questione di civiltà", ha spiegato il senatore e capogruppo in commissione Lavoro, Orfeo Mazzella
Lavoro, incentivi al 60% per chi assume i Neet
Al Senato il Decreto verrà votato il 13 giugno. Prevedere la prosecuzione del lavoro agile richiede un ulteriore stanziamento di risorse perché la norma dispone che, se il lavoratore esercita una mansione che non può essere svolta da remoto, debba essere adibito ad altre mansioni, che gli consentano di lavorare senza andare in fabbrica o in ufficio
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
"Con la scorsa proroga sono stati spesi 18 milioni - ha detto Mazzella - questo governo ha bocciato Opzione donna, ha ridotto la platea del reddito di cittadinanza: in questo modo, facendo cassa sui più deboli, ha risparmiato 3 miliardi. Non vedo nulla di strano se stanzia 20 milioni per tutelare la salute dei lavoratori, soprattutto visto che in campagna elettorale lo aveva promesso lo stesso partito della premier"

Con la dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità della conclusione della pandemia, la richiesta di proroga dello smart working sembra più difficile che venga accettata. In realtà, però, il Movimento 5 Stelle punterebbe a una stabilizzazione della tutela che vada anche oltre la proroga

Lo stesso Mazzella ha spiegato che “nella proposta di legge che ho presentato sullo smart working, si prevede l'estensione del diritto non più su base temporale. Si potrebbe pensare a delle agevolazioni fiscali o contributive a sostegno dei datori di lavoro”

Attualmente la possibilità di lavorare da casa è ancora concessa a lavoratori fragili e a genitori di minori di 14 anni fino al 30 giugno 2023. Dopo questa data, se non ci saranno ulteriori interventi normativi, la scelta se concedere o meno questa opportunità spetterà solo ed esclusivamente al datore di lavoro

Le norme a oggi in vigore stabiliscono che i datori di lavoro possono stipulare accordi per lo smart working, dando però la priorità ai soggetti “con figli fino a dodici anni di età, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità (articolo 3, comma 3 legge 104 del 1992), o alle richieste dei lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata (articolo 4, comma 1 legge 104 del 1992) o che siano caregivers”

La legge, dunque, concede in linea teorica questo tipo di diritto anche a tutti i lavoratori o le lavoratrici che possono preferire di lavorare da casa in quanto si occupano quotidianamente di altri familiari affetti da gravi patologie invalidanti
Smart working, cosa succederà dal 1° luglio