Auto, in un anno RC più cara del 18%, benzina sale ma di poco

Economia
Vittorio Eboli

Vittorio Eboli

Nei primi mesi del 2023 gli automobilisti italiani hanno sborsato di più per l'assicurazione sulla responsabilità civile: rincaro medio del 18%, con picchi del 25% in Abruzzo. I carburanti salgono ma, per effetto del taglio delle accise in vigore fino alla fine del 2022, meno di quanto ci si potesse aspettare 

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Mentre il Governo valuta l’addio al superbollo per le auto più potenti (quelle con potenza di oltre 185 kW), i primi 4 mesi dell’anno sono risultati piuttosto impegnativi anche per le tasche degli automobilisti italiani non possessori di supercar. Praticamente tutte le principali voci di spesa hanno subìto rincari: carburanti e assicurazioni RC auto in primo piano. Con alcune sorprese. A dispetto della percezione mediatica (visto il gran clamore degli aumenti al distributore e dell’intervento del Governo per tagliare le accise), sono i costi per l’assicurazione ad essere aumentati di più, in percentuale: quantomeno nel confronto tra il primo quadrimestre del 2023 e lo stesso periodo dell’anno precedente.

 

A marzo 2023 quasi 950 euro per assicurarsi

Partiamo proprio dalla spesa per l’RC, l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile (escludendo le tante voci accessorie che si possono aggiungere, e spesso si aggiungono; ad es. assistenza stradale, tutela legale, garanzia infortuni del conducente, copertura furto e incendio.

RC AUTO 1° TRIM

Guardando non ai rincari percentuali ma ai valori assoluti, la Campania si conferma la regione dove l’assicurazione costa di più: a marzo 2023 occorrevano, in media, 943,76 euro, vale a dire il 79,4% in più rispetto alla media nazionale. A seguire, Puglia (613,22 euro) e Calabria (604,39 euro). Le regioni più economiche, invece, si confermano essere il Friuli-Venezia Giulia (370,23 euro), la Lombardia (409,06 euro) e il Trentino-Alto Adige (413,03 euro).  

RC Regioni

Se assicurarsi costa in media quasi un quinto in più, non così per fare il pieno di benzina. Nonostante il clamore mediatico degli aumenti al distributore. Ricordiamo brevemente cos’è accaduto: con l’invasione dell’Ucraina (24 febbraio 2022), i prezzi dell’energia sono saliti velocemente, e già a marzo il Governo italiano è intervenuto per tagliare le accise (le tasse fisse) su benzina e diesel: 30 centesimi circa al litro. Taglio dimezzato a dicembre e del tutto cancellato dal primo gennaio di quest’anno. In questa sede, ci interessa il confronto tra i primi 4 mesi del 2023 col primo quadrimestre del 2022. Si evince che gli italiani hanno pagato sì di più, ma meno di quanto ci si potesse attendere. Anche perché nel confronto rientrano i mesi di gennaio e febbraio 2022, in cui i prezzi dei carburanti non risentivano ancora della crisi energetica scatenata dalla guerra.

Ciò premesso, ecco gli aggravi per chi ha un’auto considerata media” (ossia, un veicolo segmento C, una berlina a due o tre volumi adatta ad una famiglia). Questo l’andamento medio mensile dei prezzi della benzina secondo le tabelle del MISE: 

Benzina prezzi mensili

Ecco il confronto tra i primi 4 mesi dell’anno e quelli di un anno fa: elaborazione di Facile.it sui prezzi medi rilevati dal MISE.

Carburanti prezzi confronto

Semplificando, un automobilista che ha guidato una vettura “segmento medium” alimentata a benzina ha speso, in media, 476 euro, valore in linea con lo scorso anno. Se i prezzi rimarranno su questi livelli, la spesa complessiva annuale nel 2023 è calcolata in 1.434 euro. Considerando vetture alimentate a diesel, invece, la spesa media nei primi 4 mesi dell’anno è stata pari a 392 euro, valore in aumento di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Se i prezzi rimarranno su questi livelli, la spessa complessiva annuale 2023 sarà di 1.171 euro. Le simulazioni tenendo in considerazione una percorrenza media annuale di 11.708 km. 

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