Inail, nel primo trimestre 2023 meno infortuni ma più morti (196 da gennaio a marzo)

Economia

Nei primi tre mesi dell’anno, l’Inail ha registrato un calo delle denunce, grazie alla diminuzione di malattie riconducibili alla pandemia di Covid. Sono cresciuti invece gli incidenti mortali e le patologie di origine professionale

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L’Inail ha pubblicato i dati relativi al primo trimestre 2023 dai quali emerge una diminuzione degli infortuni sul lavoro (-25,5% rispetto allo stesso periodo del 2022). Questa contrazione è dovuta, tra l’altro, al forte calo di denunce riconducibili al Covid. Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Istituto entro il mese di marzo sono state 144.586 mentre sono state 196 quelle che hanno riguardato incidenti con esito mortale (+3,7%).  Sono in aumento, inoltre, le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 18.164 (+25,1%)

Aumento dei casi mortali

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo trimestre 2023 sono state 196, sette in più rispetto alle 189 registrate nel primo trimestre 2022, 11 in più rispetto al 2021, 30 in più rispetto al 2020 e 16 in meno rispetto al 2019.  L’aumento ha riguardato solo l’Industria e servizi (da 160 a 168 denunce), mentre il Conto Stato (da 9 a 8) è in diminuzione e l’Agricoltura registra 20 decessi come nel primo trimestre 2022.

Al Nord Ovest il maggior incremento di decessi

Dall’analisi territoriale emerge un incremento nel Nord-Ovest (da 49 a 60 casi), al Centro (da 45 a 48) e nelle Isole (da 15 a 16), un calo al Sud (da 39 a 31) e una stabilità nel Nord-Est (41 in entrambi i periodi). Tra le regioni con i maggiori incrementi si segnalano il Piemonte (+9), l’Umbria (+6), la Liguria e il Friuli Venezia Giulia (+3 ciascuna), mentre i cali più evidenti sono quelli di Puglia (-6), Toscana (-5), Molise e provincia autonoma di Bolzano (-3 ciascuna).

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