Fisco, con la nuova Precompilata più facile farsi aiutare

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Dal 2 maggio possibile scaricare la dichiarazione dei redditi. Quest'anno per le modifiche e l'invio si potrà delegare anche con una videochiamata. Aggiunte in automatico nuove spese per ottenere gli sconti fiscali, come i corsi d'istruzione post-diploma e i canoni di locazione

ascolta articolo

Per chi ha poca familiarità col computer diventa più semplice affidare a un familiare o a un amico la gestione della sua dichiarazione dei redditi. Dal 20 aprile, infatti, la delega per vedere, modificare e inviare il 730 si potrà fare grazie a una videochiamata con un funzionario del Fisco o direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Come scaricare il 730

Chi delega deve comunque avere lo Spid, la Carta d’identità elettronica o quella dei Servizi, ma si semplifica la procedura esistente, che prevede l’invio di un’email certificata o la presentazione di una richiesta scritta al Fisco. Questa non è l’unica novità della Precompilata del 2023. 

Le nuove spese inserite dal Fisco

Nuove voci si troveranno infatti nel modello delle tasse utilizzato da lavoratori dipendenti e pensionati, che coinvolge oltre 23 milioni di contribuenti e che si potrà consultare online dal 2 maggio (insieme al modello Redditi per autonomi). Oltre alle spese più popolari - come quelle sanitarie, per l’abitazione (ristrutturazioni e mutui) e quelle per la scuola – per ottenere gli sconti fiscali ora si troveranno inserite anche i costi sostenuti per i corsi post-diploma, i canoni di locazione e la commissione pagata all’agenzia immobiliare per l’acquisto della prima casa.

Modifiche dall'11 maggio, invio entro il 2 ottobre

Superano, in questo modo, quota 1,3 miliardi i dati caricati direttamente dall’Agenzia diretta da Ernesto Maria Ruffini per la Precompilata, che si potrà modificare a partire dall’11 maggio e inviare fino al 2 ottobre. Chi non cambia una virgola, non subisce controlli sulle spese che danno diritto ai bonus fiscali. Nel 2022 circa un milione di italiani ha scelto questa strada, mentre altri tre milioni l’hanno modificata senza farsi aiutare da Caf e commercialisti, evitando così ulteriori spese

Economia: I più letti