Energia, paradosso Sicilia: tanto sole ma stop ai pannelli

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani minaccia di non dare il via libera a nuovi impianti fotovoltaici. Chiede compensazioni, per tagliare la bolletta a chi vive nell'Isola. Il rischio è un rallentamento che potrebbe avere ripercussioni sugli obiettivi europei per ridurre le emissioni: entro il 2030 bisogna produrre il 45 per cento dell'energia da fonti rinnovabili

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Paradosso numero uno: la Sicilia è la Regione italiana con più sole ma è appena sesta per produzione di energia fotovoltaica. Paradosso numero due: in Sicilia ci sono centinaia di richieste per installare pannelli solari, c’è una delle più grandi fabbriche europee per produrli, ma la Regione minaccia di bloccare le pratiche se non ci saranno compensazioni: non chiede soldi sonanti ma che, ospitando gli impianti, si tagli la bolletta ai siciliani.

Cosa chiede Palermo

Le rivendicazioni del governatore Renato Schifani (Forza Italia) creano attriti nella maggioranza di centrodestra del governo, perplessità fra gli imprenditori e una certa incertezza tra chi ha progettato di affittare, o vendere, il suo pezzo di terra per mettere i pannelli.

Obiettivi europei lontani

Non solo. Si rischia di mandare in crisi l’obiettivo, sancito dai piani europei, di avere nel 2030 il 45 per cento dell’energia da fonti rinnovabili, nonché il taglio del 55 per cento delle emissioni.

I progetti in rampa di lancio

Da questo punto di vista, la regione più a Sud d’Italia può diventare uno dei motori del nostro Paese: i progetti in attesa del via libera potenzialmente valgono circa 36 gigawatt, il 40 per cento in più del fotovoltaico generato adesso in tutta la Penisola.

Gli impianti e il paesaggio 

Il governo di Palermo sostiene però che i pannelli danneggiano il paesaggio e reclama un tornaconto, anche perché il fotovoltaico non porterebbe lavoro in Sicilia (ma lo Svimez stima migliaia di occupati) e l’energia sfornata in Trinacria non rimarrebbe tutta lì.

La tassa sul tubo

L’elettricità viaggia sui cavi, un po’ come il gas nei tubi. Per il metano importato dall’Algeria vent’anni fa l’Isola impose una tassa per risarcire il passaggio delle condotte. Qualche tempo dopo Bruxelles la bocciò.   

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