Riforma Fisco, caccia alle risorse: bonus nel mirino

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il governo punta a riordinare l'intero sistema per ridurre le tasse. Un progetto  ambizioso per il quale servono molti denari. Ecco perché si parla di rivedere sconti e agevolazioni: sono 740 e valgono oltre 120 miliardi l'anno. Alcuni bonus sono molto popolari, pensiamo a quelli per ristrutturare casa, di altri si sa poco o nulla. Toccare quelli più utilizzati rischia di sollevare proteste

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Scalda i motori la riforma del Fisco. Una revisione organica, ha in mente il governo, dai tempi ancora incerti, che spazia dai processi tributari alla riduzione delle imposte. Per quanto riguarda le tasse che pesano su lavoratori e pensionati, l’idea è di portare da quattro a tre i livelli dell’Irpef, con l’obiettivo negli anni di arrivare a una sorta di flat tax (quindi imposta secca) come per le Partite Iva. Nel mezzo, un taglio più robusto (dal 3 al 5 per cento) del cuneo fiscale, per rendere più pesanti le buste paga dei dipendenti.

Sconti fiscali, si riprova a calare l'accetta

Ma servono tante risorse. Ecco perché per finanziare questa riforma è stato rispolverato il taglio degli sconti fiscali (tax expenditure). Una giungla di bonus che abbassa il peso delle tasse per milioni di italiani e che, ovviamente, riduce le entrate per lo Stato: nel 2022 sono costati oltre 128,6 miliardi di euro in termini di minori incassi per l’Erario, l’equivalente di quattro manovre come l’ultima approvata.

Il labirinto delle agevolazioni

Addentrarsi in questo universo di agevolazioni è come vagare in un labirinto: sono 740 in totale, in continuo aumento negli ultimi anni (+21,3% dal 2016 a oggi), complice la pandemia ma anche interventi tampone. Si va dagli sconti più popolari, come quelli per ristrutturare la casa o per i farmaci, a quelli di nicchia per categorie tanto ristrette da essere utilizzati da meno di dieci contribuenti all’anno.

Sgravi per le api di montagna e le guardie rurali sarde

C’è per esempio l’esenzione delle tasse per i piccoli allevatori di api in montagna e quella per avere, in casi particolari, la pistola per difesa personale, fino alla dispensa (dal 1972) dell’Iva (500mila euro l’anno) per i “barracellari”, un antico corpo di guardie giurate che in Sardegna aiuta le forze dell’ordine nelle campagne. Secondo l'ultimo rapporto del Ministero dell'Economia, più della metà delle agevolazioni ha costi inferiori a 10 milioni di euro, non ha effetti o non è quantificabile. 

Chi tocca i bonus si scotta

Dare una robusta sfoltita a questa babele di sconti è un'operazione titanica e, inoltre, poco allettante per la politica. Ma se si cancella del tutto uno sconto molto utilizzato (pensiamo all'agevolazione sui carburanti per i camionisti) i diretti interessati protesteranno a gran voce.

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