Bonus casa e cessione crediti: cosa cambia con le nuove regole per caldaie e serramenti
Le nuove norme nel decreto Aiuti bis rischiano di portare ulteriori costi su operazioni come il rifacimento degli infissi. L’emendamento prevede una responsabilità solidale limitata ai soli casi di dolo e colpa grave, ma c'è un nodo da risolvere per quanto riguarda i visti e le asseverazioni
Le nuove norme sulla responsabilità solidale riguardanti il bonus casa e inserite dal Senato nella legge di conversione del decreto Aiuti bis (Dl n. 115/2022) rischiano di creare un cortocircuito normativo. È quanto segnalato da Il Sole 24 Ore che avverte su possibili ulteriori costi su operazioni come il rifacimento di infissi e l’installazione di caldaie, in caso di cessione del credito e sconto in fattura
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L’emendamento prevede una nuova responsabilità solidale dal perimetro ristretto, limitata ai soli casi di dolo e colpa grave. Si riduce quindi la possibilità di contestare la cessione del credito a chi se ne fa carico in buona fede, in caso di frodi nei passaggi precedenti. Questo perimetro limitato riguarderà solo i crediti per i quali “sono stati acquisiti, nel rispetto delle previsioni di legge, i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni” relative al superbonus e agli altri bonus minori
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I documenti per il 110% vanno sempre compilati, mentre per i bonus minori, la regola generale che è stata introdotta a novembre 2021 stabilisce che solo in caso di cessione e sconto è necessario richiedere il visto di conformità e l’asseverazione della congruità
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L’articolo 121 comma 1-ter del decreto Rilancio (Dl 34/2020) aggiunge però un’eccezione poi introdotta dalla legge di Bilancio 2022 (n.234/2021). Per i lavori in edilizia libera e per quelli con importo inferiore a 10mila euro, è possibile effettuare cessioni e sconti in fattura senza asseverazioni e visti. Questa misura è stata pensata per andare incontro alle richieste di molte associazioni e per non caricare interventi di piccolo importo con costi eccessivi, in proporzione al valore dei lavori
Il cortocircuito si innesca proprio in questi casi, ovvero con cessione o sconto in fattura senza le asseverazioni e i visti per lavori d’importo inferiore a 10mila euro - come potrebbero essere la sostituzione degli infissi o l’installazione della caldaia: il rischio è di non poter accedere alla nuova responsabilità depotenziata
Di conseguenza è possibile che anche per questi lavori, pure in assenza di un obbligo esplicito, si proceda con la redazione di asseverazioni e visti, con i relativi esborsi, vanificando nella pratica l’eccezione introdotta dalla legge di Bilancio 2022 per ridurre i costi in proporzione al valore dei lavori
Per evitare eventuali problematiche, infatti, è molto probabile che sia le banche che i fornitori chiedano di avere sempre questi documenti, così da poter avere i crediti facilmente vendibili
Nel mercato che si andrà a definire con l’introduzione della nuova responsabilità solidale, molto probabilmente i crediti dotati di asseverazione e visto avranno un valore maggiore rispetto a quelli che non sono accompagnati da questi documenti, così come potranno circolare con maggiore facilità
Ma chi sarà il soggetto che si dovrà far carico dei costi di questi adempimenti? Secondo quanto si legge su Il Sole 24 Ore, questi si trasferiranno, molto probabilmente, sul soggetto che paga i lavori
Intanto l'Abi, l'associazione che rappresenta il sistema bancario italiano, e i costruttori dell’Ance sollecitano l'Agenzia delle Entrate a rivedere tempestivamente le problematiche emerse con le nuove norme. L'Agenzia delle Entrate dovrà tracciare il confine per definire quando nella cessione dei crediti edilizi si configura "dolo o colpa grave" e definire come considerare la documentazione necessaria ad alleggerire i rischi di responsabilità