
Realizzare un secondo bagno in casa: i lavori necessari, le pratiche e i bonus disponibili
Quando si interviene su un immobile, spesso si desidera migliorarlo con la creazione di un secondo servizio. Per farlo è necessario verificare la fattibilità di alcuni interventi e presentare la documentazione in Comune. È anche possibile, però, usufruire di detrazioni

I possibili interventi su un immobile possono spesso comportare la volontà di aggiungere un secondo bagno in casa. Che sia per averne uno da fornire agli ospiti, oppure un bagno in camera, o ancora in caso di allargamento della famiglia, è necessario rispettare alcune regole e possibile sfruttare alcuni bonus
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Intanto, esistono due tipi diversi di possibili interventi: la realizzazione di un nuovo bagno in un punto della casa precedentemente destinato ad altro utilizzo, oppure la separazione del servizio attualmente esistente - soprattutto qualora si tratti di uno spazio grande - in due diverse unità
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Nel primo caso, è necessario innanzitutto verificare con un idraulico la possibilità di portare le tubature fino al punto prescelto. Nel secondo invece serve controllare che ci siano lo spazio e la pendenza necessaria per collegare i diversi sanitarie alle stesse tubature
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In entrambi i casi, comunque, esistono delle pratiche burocratiche che è necessario effettuare per poter realizzare il secondo bagno: l’intervento infatti comporta una modifica sostanziale della pianta dell’immobile che deve essere comunicata al Comune
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Per realizzare un secondo bagno è necessario presentare al Comune la CILA (Comunicazione d’inizio lavori) e la SCA (segnalazione certificata d’agibilità). Entrambe le pratiche devono essere realizzate da un ingegnere oppure da un geometra

La realizzazione di un secondo bagno, inoltre, può essere realizzata anche con il supporto del bonus ristrutturazioni al 50%: le opere di rinnovamento dei servizi e il rifacimento dell’impianto idrico-sanitario dà infatti accesso alla detrazione. La sola sostituzione dei sanitari in un bagno già esistente, invece, non fa avere diritto al bonus

L’agevolazione fiscale concessa a chi effettua lavori di ristrutturazione del bagno - oppure la realizzazione di un secondo servizio - consiste nella detrazione Irpef del 50% del costo sostenuto fino ad un massimo di 96mila euro di importo totale. La detrazione viene suddivisa in 10 rate annuali di pari importo

È infine possibile accedere anche a un secondo bonus, nel caso si intenda acquistare per il bagno alcuni apparecchi come la lavatrice o l’asciugatrice: si tratta appunto del bonus mobili ed elettrodomestici. Anche in questo caso è una detrazione Irpef, calcolata su un importo massimo di 10mila euro per l’anno 2022 e di 5mila euro per gli anni 2023 e 2024