Morto Jean-Paul-Fitoussi, l'economista francese aveva 79 anni

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Lo studioso era anche docente alla Luiss di Roma e membro del Center for Capitalism and Society delle Columbia University. Il funerale si terrà oggi pomeriggio, secondo la tradizione ebraica

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Si è spento questa notte a Parigi Jean-Paul Fitoussi. Ne danno notizia i suoi familiari. L'economista francese, nato a La Goulette in Tunisia nel 1942, avrebbe compiuto 80 il 19 agosto. Il funerale si terrà oggi pomeriggio, secondo la tradizione ebraica. Professore emerito all’istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po) dal 1982, di cui aveva creato il dipartimento di Economia, dal 1989 ha presieduto l’osservatorio francese sulle congiunture economiche (Ofce). Dal 2010/11 ha partecipato all’insegnamento in International relations, prima laurea magistrale in lingua inglese della Luiss. Aveva ricoperto negli ultimi mesi un ruolo importante nell’organizzazione del prossimo Festival dell'Economia di Trento. Economista che credeva nell'Europa, amico dell'Italia e con una lunga frequentazione nel nostro Paese, è stato uno studioso contrario ai dogmatismi dell'economia, attento alle ricadute sociali delle politiche di bilancio, pronto a criticare l'austerità e le eccessive rigidità che hanno caratterizzato le crisi che si sono succedute dal crac della Lehman Brothers. 

Osservatore dell'attualità economica, politica e sociale

Keynesiano, attento osservatore dell'attualità economica, politica e sociale, fondatore e a lungo direttore dell'Osservatorio francese delle congiunture economiche, aveva diretto con i Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen la Commissione per le performance economiche e il progresso sociale, che nel settembre 2009 aveva proposto nuovi indicatori più adatti del Pil per determinare il livello di benessere delle popolazioni. Fitoussi conosceva e amava l'Italia, del periodo trascorso a Firenze, all'Istituto di Studi Europei di Fiesole, diceva che era stato "uno dei più belli della sua vita". I suoi lavori riguardavano le teorie dell'inflazione, la disoccupazione, le economie aperte e il ruolo delle politiche macroeconomiche. Noto per le sue critiche alla rigidità nelle politiche di bilancio e di economia monetaria, per gli effetti negativi sulla crescita dell'economia e sui livelli di occupazione. 

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