Domani in Consiglio dei Ministri il decreto "taglia-prezzi" sui carburanti con un primo taglio di 20 cent al litro per diesel e senza piombo. L'accisa mobile calerà invece al crescere del prezzo di benzina e gasolio per alleggerire il carico complessivo
Arriverà domani in Consiglio dei Ministri il decreto "taglia-prezzi" sui carburanti e sulle altre misure per fronteggiare l'impatto della guerra in Ucraina, tra cui un nuovo intervento per l'accoglienza dei profughi in fuga dal conflitto. Il decreto in arrivo è solo una anticipazione, appoggiata su un nuovo congelamento di fondi ministeriali, di un provvedimento più ampio previsto per la fine del mese.
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Ma l’emergenza relativa al prezzo della benzina resta una priorità. Dunque entro 24-48 ore sarà varato un primo intervento d'urgenza. Seppur in lievissimo calo, benzina e diesel hanno ancora prezzi altissimi. "Per contenere l'impatto sui consumatori finali, il governo sta valutando l'ipotesi di praticare sui carburanti un'accisa mobile", ha annunciato in Senato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
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L’ obiettivo del governo
Lo scopo del governo è quello di arrivare a ridurre di circa 20 centesimi per tre mesi il prezzo alla pompa utilizzando come copertura l'extragettito Iva accumulato. Di sicuro non una soluzione a lungo termine anche perché è quasi impossibile prevedere cosa accadrà: si parte comunque dal mini-taglio, che dovrebbe essere immediato e che riporterà con ogni probabilità già a inizio settimana prossima il prezzo al di sotto dei 2 euro al litro per benzina senza piombo e gasolio.
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L’ accisa mobile
E poi c’è l'accisa mobile che calerà al crescere del prezzo di benzina e gasolio per alleggerire il carico complessivo. Bisogna andare a 15 anni fa (2007-2008) quando, di fronte a un prezzo del petrolio triplicato in 18 mesi nel contesto della crisi finanziaria globale, la manovra di quell’anno stabilì che le accise sarebbero state "diminuite al fine di compensare le maggiori entrate Iva derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale del petrolio greggio". Il governo a quanto pare procederà con lo stesso meccanismo. Anche ora l’Iva è aumentata insieme al prezzo del carburante e all’incremento dei volumi, producendo un’entrata aggiuntiva per le casse dello Stato che può andare a tagliare le accise.
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Quanto calerà la benzina e quando
Le stime parlano di circa 600-700 milioni di extra-gettito per i primi tre mesi del 2022 in grado di tagliare mediamente di 15-20 centesimi il prezzo al litro, andando ad agire su un’accisa che oggi vale 0,728 euro al litro per la benzina e 0,617 per il gasolio. Non è tutto: il ricorso all’accisa mobile consentirà di ridurre il peso del balzello fiscale rispettando però il vincolo europeo che impone di non scendere sotto un livello minimo imposto (0,359 per la benzina al litro e 0,330 per il gasolio).
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I rincari nel 2022
Quello che è certo è che per gli automobilisti, anche con il taglio da 20 centesimi, il 2022 resta un anno da incubo: il rincaro da gennaio è stato mediamente di 46 centesimi al litro per la benzina e di 57 centesimi per il gasolio.