Recovery Fund, governo: attuazione a buon punto

Economia

Simone Spina

©Ansa

È positiva la valutazione di Palazzo Chigi sul Piano Nazionale di Ripresa, il programma finanziato con i fondi europei anti-crisi. Il giudizio arriva dopo che Mario Draghi aveva chiesto ai ministri una ricognizione. Entro giugno bisogna centrare 45 obiettivi e finora ne sono stati raggiunti tre

I ministri convincono Mario Draghi: il Piano Nazionale per la Ripresa viaggia al ritmo giusto. È positiva la valutazione che Palazzo Chigi ha fatto sulle relazioni chieste ai vari dicasteri che gestiscono gli aiuti del Recovery Fund.

Il capo del governo voleva una ricognizione, per capire se il programma, finanziato con 191,5 miliardi di fondi europei fino al 2026 (più 30,6 di fondi nazionali), sta marciando alla velocità richiesta. Il quadro emerso dal Consiglio dei ministri descrive così lo stato d’attuazione: al 31 gennaio sono stati emanati 113 bandi per un valore di 27,86 miliardi e ne risultano aperti 48, per un importo di risorse da assegnare pari a 23,17 miliardi.

Ricordiamo che Bruxelles dà i denari a Roma a rate e solo se vengono rispettati una serie di impegni diluiti nel tempo. L’Italia ha ricevuto l’estate scorsa una prima tranche (da 24,9 miliardi) a titolo di prefinanziamento (in pratica, sulla fiducia), mentre si attende il via libera comunitario di altri 24,1 miliardi per aver fatto quanto richiesto l’anno scorso.

Raggiunti tre dei 45 obiettivi previsti per giugno

Entro giugno bisogna centrare 45 obiettivi, dei quali tre sono stati raggiunti. Bisognerà quindi fare in fretta per completare in tempo i compiti a casa e poter così ottenere ulteriori 24,13 miliardi. La corsa, ovviamente, dovrà poi continuare nei semestri successivi, in questa prima fase che appare la più importante per dare una spinta alla nostra economia. (55 obiettivi al 31 dicembre '22 per 21,83 miliardi; 27 target al 30 giugno '23 per 18,4 miliardi).

Tornando agli obiettivi più urgenti, nel lungo elenco troviamo il taglio della spesa (bisogna stabilire i parametri per il prossimo biennio), la riforma fiscale da completare, il codice degli appalti, la gestione dei rifiuti e la nuova organizzazione dell’assistenza sanitaria a livello territoriale.

Ci sono anche appalti miliardari, come quello per la banda ultralarga, i contratti per lo sviluppo dell’idrogeno e misure per il lavoro, come le assunzioni nei tribunali e la carriera degli insegnanti.

Economia: I più letti