Mutuo casa, timori d'inflazione. Salgono a gennaio i tassi fissi: 1,2%

Economia

Vittorio Eboli

Il 2021 dei mutui immobiliari è stato segnato da un lento aumento del costo, per chi chiedeva tasso fisso. In questo primo scorcio dell'anno come stanno impattando i timori per l’inflazione e le incertezze sul costo del denaro? Ecco i primi segnali che arrivano

Sul mercato dei mutui il 2022 è iniziato nel solco del quarto trimestre 2021, stando ai primissimi numeri disponibili: tassi fissi che tendono a stabilizzarsi dopo alcuni mesi di rialzo, sempre meno surroghe, sempre più giovani agli sportelli bancari. Di questi principali trend, il più significativo è di certo il prezzo: nella seconda metà del 2021 il tasso fisso (che rappresenta circa il 90% dei contratti) ha rialzato la testa, salendo da poco più dell’1% di agosto all’1,20% di gennaio, complice la ripresa dell’economia e il galoppare dell’inflazione, spauracchio da tenere ben presente per chi voglia invece optare per il variabile, per ora fermo, in media, a 0,76% come a fine 2021.

 

Nel nuovo anno l'incognita inflazione

Difficile fare stime, spiegano gli esperti che abbiamo interpellato, ma è ragionevole attendersi una lenta continuazione dell’aumento dei tassi sul fisso, che dovrebbero restare comunque sotto il 2%. Tra le tipologie di contratti, fisiologica la battuta d’arresto per le richieste di surroga, ossia il trasferimento di un mutuo già in essere in altra banca che offre condizioni più vantaggiose: sono scese sotto il 25% del totale dei contratti stipulati: chi poteva ridurre il peso delle rate lo ha già fatto negli ultimi anni con tassi bassissimi che oggi, seppur ancora competitivi, non consentono di abbassare più di tanto il costo del prestito.

 

Meno surroghe, l'età media scende sotto i 40 anni

Questo elemento contribuisce anche ad abbassare l’età media dei richiedenti: complici le agevolazioni del decreto sostegni BIS per gli under36 - cui molte banche hanno dato seguito con proposte ad hoc - l’età media scende a 39 anni dai 40,5 anni del 2021. Per il 2022, pur con le incognite dovute all'elevata inflazione e di conseguenza alle mosse della BCE, gli esperti si aspettano ancora volumi in crescita, sostenuti sia dalla convenienza dei tassi, sia dai prezzi medi delle abitazioni, che in Italia secondo Istat risultano inferiori ai valori medi del 2014. 

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