Chanel, la maison ha una nuova Ceo e non viene dal mondo del lusso

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Il gruppo di moda francese ha annunciato che Leena Nair assumerà il ruolo alla fine di gennaio e avrà sede a Londra. La sua carriera è iniziata ad Unilever, una multinazionale britannica di beni di consumo titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo dell'alimentazione e prodotti per l'igiene e per la casa

Si chiama Leena Nair e avrà la responsabilità della maison Chanel a livello globale. Di origini indiane, 52 anni, è una outsider al timone della casa di moda di famiglia nota per i suoi abiti in tweed, le borse trapuntate e il profumo n.5. Chanel ha dichiarato che il miliardario francese di 73 anni Alain Wertheimer, proprietario di Chanel con suo fratello Gerard Wertheimer, passerà al ruolo di presidente esecutivo globale del gruppo. La celebre casa di moda è stata fondata nel 1910 da Gabrielle "Coco" Chanel ed è diventata sinonimo di chic francese.

Il percorso professionale

La carriera di Nair inizia presso l'azienda globale di beni di consumo Unilever e prosegue da 30 anni, occupando ruoli di spicco, da capo delle risorse umane a membro del comitato esecutivo. La casa di moda francese Chanel, dunque, ha scelto una veterana dei beni di consumo per gestire uno dei più grandi gruppi di beni di lusso al mondo. Il gruppo ha affermato che Nair, che in Unilever ha supervisionato 150.000 persone, si unirà alla fine di gennaio e avrà sede a Londra. Nella multinazionale inglese di beni di consumo titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa, Nair ha iniziato come apprendista in fabbrica. Sotto il suo controllo, Unilever ha raggiunto la parità di genere nella gestione globale del salario, secondo un profilo di Harper's Bazaar pubblicato il mese scorso.

Un'azienda in crescita

Molto significative le parole di Wertheimer per accogliere la nuova Ceo: "La nomina assicurerà a Chanel un successo di lungo periodo come azienda privata". Voci su una possibile vendita della maison o sull’ingresso di nuovi soci sono state smentite quando a luglio il gruppo aveva detto che per il 2021 si aspettava una crescita a doppia cifra rispetto ai dati del 2019, che si era chiuso con un fatturato di 12,3 miliardi di dollari.

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