
L'Inps ha sostituito il modello per ottenere il contributo volto a favorire l'emancipazione delle donne vittime di violenza e ha comunicato il rilascio della procedura telematica per l'acquisizione delle domande da parte degli operatori comunali

L'Inps ha comunicato due importanti novità riguardo alla procedura per ottenere il Reddito di libertà, ovvero il contributo mensile, fino a un massimo di 400 euro, volto a favorire l’autonomia e l’emancipazione delle donne vittime di violenza. La prima riguarda la sostituzione del modulo per fare domanda. La seconda, il rilascio della procedura per permettere agli operatori comunali di acquisirla
GUARDA IL VIDEO: Mattarella: la violenza sulle donne fallimento della società
Il nuovo modulo è allegato alla circolare dell'Inps e "deve essere presentato direttamente dalla cittadina interessata o mediante un rappresentante legale o un delegato, tramite il Comune competente per residenza"
La circolare dell'Inps col nuovo modello
Il Comune può acquisirlo collegandosi al sito dell’Inps e seguendo le indicazioni date nella circolare. Il servizio, ricorda l’Istituto, “è già utilizzato dai Comuni per la trasmissione delle domande di Assegno al nucleo familiare e Maternità" ed "è accessibile dagli operatori in possesso di Spid di livello 2 o superiore o di una Carta di identità elettronica 3.0 (Cie), o una Carta Nazionale dei Servizi (Cns)"
Reddito di libertà: sbloccate le risorse
Il Reddito di libertà è stato introdotto dall'articolo 105-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modifiche, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19” e disciplinato con il Dpcm del 17 dicembre 2020 a firma della ministra Elena Bonetti
Reddito di libertà: 400 euro al mese per le donne vittime di violenza
“Le donne non soltanto devono essere sostenute nella fase di denuncia, ma sapere che non saranno lasciate sole e che per combattere la violenza economica mettiamo in campo anche misure di sostegno e di investimento come il reddito di libertà e il microcredito di libertà", aveva dichiarato Bonetti
Violenza contro le donne: palazzi e monumenti illuminati. FOTO
Come specificava l'Inps in una precedente circolare, possono farne richiesta tutte coloro che risiedono in Italia, che siano cittadine italiane, comunitarie o extracomunitarie. In quest’ultimo caso, la domanda verrà però accettata solo se sono in possesso di regolare permesso di soggiorno. Le donne straniere che hanno lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria sono equiparate alle cittadine italiane

Le istruzioni per fare domanda erano state specificate dall’Inps in una precedente circolare. Tra le altre cose, bisogna inserire una “attestazione della condizione di bisogno ordinario o attestazione della condizione di bisogno straordinario e urgente, rilasciata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale” e una “dichiarazione che attesta il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso dalla donna, rilasciata dal legale rappresentante del centro antiviolenza”