Nadef, ok di Camera e Senato. Il ministro Franco: "Numeri a rischio se riprende pandemia"

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Il ministro dell'Economia, in audizione alle Commissioni Bilancio: l'aumento del costo dell'energia e il suo peso sull'inflazione è "uno degli elementi di incertezza più importanti". E anticipa: nel triennio 2022-2024 ci sono margini per intervenire sugli ammortizzatori sociali e "avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale". Il debito? "Un punto debole, ma è sostenibile" 

"Nel formulare la previsione per il restante anno e il prossimo, assumiamo non vi siano nuove restrizioni alle attività economiche e ai movimenti delle persone”, ma se la pandemia riprendesse, “i numeri sarebbero a rischio”. A dirlo è il ministro dell'Economia Daniele Franco, in audizione alle Commissioni Bilancio sulla Nadef (TUTTE LE NEWS IN DIRETTA SUL COVID-19). Intanto nel pomeriggio di mercoledì è arrivato il via libera del Parlamento alla risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del Def 2021. I sì al Senato sono stati 190, 37 no e un astenuto. Alla Camera 379 voti favorevoli, 42 contrari e 4 astenuti.

"Costo energia forte elemento di incertezza"

L'aumento del costo dell'energia e il suo peso sull'inflazione è "uno degli elementi di incertezza più importanti" che grava sulla ripresa, prosegue Franco. I previsori, spiega, parlano di "un fenomeno in parte temporaneo" e i mercati si aspettano una riduzione "dopo i picchi invernali". Tuttavia, "il tema va monitorato e bisogna valutare se a livello nazionale o europeo ci siano modi per attenuare" l'impatto.

Gli obiettivi sulla crescita

Nella Nadef, aggiunge, l'andamento delle spese inferiore previsto dal Def riflette per 5 miliardi la riprogrammazione delle spese del piano nazionale, alcune riprogrammate su anni successivi. “È una cosa buona perché queste spese ci aiuteranno a mantenere un tasso di crescita nel 2023 e 2024. Il 6% è irripetibile ma tassi di crescita più alti degli scorsi decenni è quello a cui dobbiamo puntare per gli anni 2023, 24, 25, 26", sottolinea ancora il ministro.

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In 3 anni spazi per alleggerire il carico fiscale

Nel triennio 2022-2024 ci sono margini per intervenire sugli ammortizzatori sociali e "avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale", osserva poi Franco, spiegando la differenza tra quadro tendenziale e programmatico. "Il gap tra i due saldi - continua - dovrebbe consentirci nel triennio di recuperare gli effetti della pandemia".

"Debito punto debole, ma è sostenibile"

Mentre sulla dinamica del rapporto debito/Pil, il ministro sottolinea: "È un punto debole perché il rapporto è molto elevato, e la pandemia ha peggiorato la situazione", ma "il nostro debito è pienamente sostenibile". "Dobbiamo invertire la secolare stagnazione" dell'economia, aggiunge Franco. Il Pnrr "può essere di grande aiuto, ma tutte le politiche devono essere mirate in quella direzione".

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"Regole Ue ci saranno, deficit dovrà calare"

La politica di bilancio al momento è "attuata in regime di sospensione" del Patto di stabilità, "si sta aprendo il dibattito sul futuro delle regole ma comunque vada è verosimile che qualche regola ci sarà, più o meno stringente di prima", quindi "dobbiamo tenere a mente che il deficit deve scendere, l'avanzo primario deve tornare e bisogna ridurre il debito che libera risorse",  dice ancora il ministro. "Dobbiamo tornare gradualmente verso una politica di bilancio più prudente", aggiunge.

"Proroghiamo Superbonus, ma alla lunga non sostenibile"

Poi un passaggio anche sul Superbonus e gli altri bonus edilizi: "Sono molto importanti per far ripartire il settore delle costruzioni, quindi nella legge di bilancio stiamo valutando in che modo possano e debbano essere prorogati", ma "dobbiamo ricordare che sono uno strumento molto costoso", "non sostenibile alla lunga". Si valuta inoltre "se una ulteriore spalmatura degli oneri possa essere considerata", ma "bisogna gradualmente tornare verso una situazione di normalità in cui tutte le famiglie e le imprese possano pagare le cartelle emesse dall'Agenzia delle Entrate". 

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