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I sindacati di Alitalia vogliono la cig fino al 2025 e ITA potrebbe rivedere gli obiettivi

Economia

Lorenzo Borga

Le trattative con l'azienda e con il governo proseguono per salvaguardare i dipendenti dell'azienda in perdita da più di vent'anni. E la nuova ITA potrebbe rivedere al ribasso gli obiettivi del piano industriale.

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Si continua a trattare per preparare il decollo della nuova ITA, la compagnia aerea pubblica che sta nascendo dalle ceneri della vecchia Alitalia. I sindacati hanno chiesto più tempo per valutare la proposta contrattuale dell’azienda, che dovrà assumere 2.800 dipendenti e che invece vuole chiudere entro mercoledì sera.

Cassa integrazione fino al 2025

Le organizzazioni sindacali hanno anche invocato al governo di prorogare la cassa integrazione a zero ore per tutti i dipendenti Alitalia - in scadenza a settembre 2021 - che non passeranno al nuovo vettore fino al 2025. Si tratterà di almeno 7.500 lavoratori. Una nuova proroga, dopo le tante del passato, che rischierebbe di costare ai contribuenti fino a 2 miliardi di euro secondo i calcoli dell'economista Ugo Arrigo. Soldi che andrebbero sommati ai più di 10 miliardi spesi dallo Stato per ripagare le perdite di Alitalia nell’ultimo mezzo secolo.

Una compagnia aerea "bonsai"

E intanto la nuova compagnia inizierà a volare in versione micro. Avrà a disposizione solo 52 aerei, presi in affitto dalla vecchia compagnia, e la sua quota di mercato sarà ancora più ridotta rispetto ai valori degli ultimi anni, comunque in forte diminuzione. Soprattutto sulle tratte a lungo raggio intercontinentali, che erano le poche galline dalle uova d’oro rimaste alla vecchia Alitalia. Ora i voli da e per i paesi extra-europei saranno solo 7, un quarto rispetto a prima, raggiungendo solo il 4 per cento del mercato . E pure la quota di passeggeri trasportati sui voli nazionali si dovrebbe sostanzialmente dimezzare nei primi anni di attività. Così verrebbe a mancare la giustificazione che spesso ha accompagnato i ripetuti salvataggi della compagnia: l’essere strategica in chiave turistica, per trasportare visitatori dall’estero. Con dimensioni tanto ridotte, il mercato secondo gli esperti potrebbe far fronte molto presto a un suo eventuale futuro fallimento.

Obiettivi a rischio

Per questo la prospettiva del piano industriale è di progressivamente tornare ai livelli pre-Covid, ma gli obiettivi si starebbero già scontrando con la realtà. Secondo fonti ministeriali raccolte dal Corriere della Sera la crisi del mercato aereo, soprattutto di quello legato all’utenza business, non permetterà a ITA di allargare la flotta a 78 aerei entro il 2022 come previsto. E così per Alitalia, ITA rischia di essere un biglietto aereo di sola andata.