Il ministro delle Infrastrutture ospite su Sky TG24 a E-20 parla di "Ita", società che sostituirà la compagnia di bandiera italiana e che decollerà il prossimo 15 ottobre, con una flotta dimezzata di 52 aerei e un organico di 2.800 dipendenti, contro gli attuali 11mila. "Mai cessato il dialogo con sindacati e lavoratori", spiega Giovannini. Critici i sindacati
Il governo incontrerà presto i dipendenti di Alitalia, che si prepara a cessare la sua attività in vista del primo volo di Ita, fissato al prossimo 15 ottobre. Lo ha confermato a Sky TG24, durante E-20, il ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, che ha anche definito “solide” le prospettive economiche della nuova società aerea pubblica.
Sindacati critici
La data ufficiale del primo volo è stata annunciata una volta raggiunto l’accordo tra il governo, unico azionista della società, e l’Unione Europea, dopo mesi di trattative che lo stesso Giovanni ha definito "più impegnative di quanto ci aspettassimo". Da subito si sono fatte sentire le critiche dei sindacati, che definiscono “inaccettabile” l’impostazione della nuova compagnia e si dicono preoccupati per il futuro dei lavoratori Alitalia che non rientreranno in Ita, soprattutto dopo l’annuncio della partenza con una flotta dimezzata di 52 aerei e con un organico di 2800 dipendenti, contro gli attuali 11mila di Alitalia.
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“Il dialogo non è mai venuto meno”
Con i lavoratori Alitalia, ha detto Giovannini, “Ci sono stati incontri anche nelle passate settimane e il dialogo non è mai venuto meno”. Inoltre, ha dichiarato il ministro, “Ci saranno accordi commerciali con altre compagnie. In questo contesto il nostro Paese non rimane indietro”. Giovannini ha poi confermato che “parte dei lavoratori saranno impegnati nei servizi a terra e nella attività di manutenzione”.
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“Solide prospettive per Ita”
“Per Ita le prospettive sono solide e un equilibrio economico nel 2023", ha sottolineato Giovannini, che ha precisato come la “discontinuità” con Alitalia e il piano industriale della nuova società porteranno la compagnia a “crescere” e “aumentare rotte”. Il ministro ha ricordato poi che le trattative con la Commissione Europea per la nascita di Ita si sono rivelate “più difficili di quanto ci aspettassimo”.