Nel 2020 sono aumentati i debiti delle imprese, che hanno preso a prestito denaro per garantire la liquidità. Soldi che però prima o poi andranno restituiti. Guarda il video
Preoccupano i dati di Cerved sulla salute finanziaria delle imprese italiane. Con le misure di tutela sul credito - moratorie e garanzie pubbliche - l'impatto su fallimenti e crisi d'impresa è stato ridotto rispetto a quanto ci si poteva attendere. Ma il debito finanziario delle imprese italiane è cresciuto nel 2020, di oltre 90 miliardi di euro, +10,7 per cento rispetto al 2019. Questo è coinciso con uno spostamento delle imprese verso le classi più rischiose, con il risultato che il volume di debiti finanziari nelle società a maggiore rischio di default è più che raddoppiato, passando da 63,2 miliardi di euro (il 7,5%) a 135 miliardi (il 14,4%). Secondo l'analisi di Cerved, quasi la metà delle imprese prese in considerazione ha avuto un downgrade del proprio score dopo la pandemia. Lo stesso ministro dell'Economia Daniele Franco ha affermato che questo è un tema «critico» per la ripresa, e che va affrontato.
Di questo ha parlato a Sky TG24 Business Gaetano Stio, presidente del gruppo Nsa, sottolineando anche il fatto che l'Unione Europea ha concesso 2 anni in più per la restituzione dei prestiti garantiti, rispetto alla richiesta del governo italiano di arrivare a 10 anni (dai 6 iniziali). Il tema è delicato, sia per la stabilità finanziaria delle imprese che per le casse pubbliche, che potrebbero sborsare diversi miliardi se molti prestiti garantiti non venissero ripagati dai debitori privati.
Guarda invece sotto la puntata integrale di Sky TG24 Business, in cui sono stati ospiti anche Carlo De Luca (Gamma Capital Market) e Yuri Griggio (Facile.it).