A giugno in Italia stabile al +1,3%, in Eurozona addirittura cala al +1,9%. Per De Novellis è "bassissima" rispetto a quanto accade negli Usa. Guarda il video
L'inflazione, cioè la crescita dei prezzi, è a giugno al +1,3% in Italia. Uno dei dati più bassi tra i grandi paesi dell'Eurozona, dove invece la media della crescita dei prezzi è stata dell'1,9% (in discesa rispetto a maggio). Questi sono i dati Eurostat usciti mercoledì 30 giugno, e che dimostrano come in Eurozona la crescita dei prezzi non sta vivendo il rally che abbiamo visto negli Stati Uniti (in cui i prezzi sono arrivati al +5% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso).
Guardare a questi numeri è importante perché sono strettamente legati alla crescita economica e alla salute dei mercati finanziari. Con un'inflazione elevata e duratura - per ora non prevista dalla maggior parte degli analisti - le banche centrali dovrebbero ridurre prima o poi gli aiuti monetari all'economia, e questo potrebbe creare incertezza e cali in borsa.
Le ragioni che portano i prezzi a crescere sono tanti: dall'effetto rimbalzo rispetto al tracollo che avevano avuto un anno fa durante il lockdown, alla crescita dei prezzi di alcuni beni intermedi e di alcune materie prime. A Sky TG24 Business Fedele De Novellis ha sottolineato questi elementi. Guarda nel video la sua risposta. Clicca invece qui per vedere la puntata integrale, con gli altri ospiti Claudia Segre (Global Thinking Foundation) e Attilio Pavone (Norton Rose Fulbright).