Già nel corso di quest’anno il Governo intende spendere quasi 14 miliardi degli oltre 190 del recovery fund, finanziando progetti come Transizione 4.0 o infrastrutture come le tratte dell’alta velocità al sud
Recovery Plan, nel 2021 l'Italia spenderà 13,8 mld
Oltre 2000 pagine di accompagnamento al Piano nazionale di ripresa e resilienza: sono gli allegati tecnici in cui il Governo scrive nei minimi dettagli in che tempi e con quali soldi intende realizzare progetti e riforme promessi all’Europa. Si parte con i quasi 14 miliardi di spesa previsti già per quest’anno, sui 191,5 a disposizione con il Recovery Fund. La cifra è più o meno equamente suddivisa tra prestiti e sovvenzioni a fondo perduto, e rappresenta un po' meno della metà di quello che Bruxelles dovrebbe versarci entro luglio come prefinanziamento (sempre che nel frattempo il recovery fund sia stato approvato da tutti i governi nazionali e che la Commissione e il Consiglio europei diano il via libera al piano presentato dall’Italia).
Il cronoprogramma
Il cronoprogramma dettaglia la spesa prevista per tutti gli anni da qui al 2026, suddivisa in oltre 160 progetti. Quest’anno si comincerà a finanziarne più di 100. La voce più consistente riguarda Transizione 4.0, il piano del Governo per favorire gli investimenti al quale quest’anno sono destinati un miliardo e settecento milioni del Recovery Fund (e quasi 14 da qui al 2026). Ma ci sono anche , sempre quest’anno, 230 milioni per l’economia circolare, un miliardo e 200 milioni per rifinanziare il fondo per i prestiti agevolati per favorire la presenza delle imprese italiane all’estero, 436 milioni per cultura e turismo, 34 dei quali destinati a Cinecittà. Inoltre partiranno molti progetti infrastrutturali, in particolar modo relativi a tratte ferroviarie, molte al sud come l’alta velocità napoli bari o salerno reggio calabria o palermo catania
Semplificazione e Governance entro maggio
Tra i primi impegni anche la semplificazione burocratica necessaria per velocizzare i cantieri e le norme sulla struttura che vigilerà sull’attuazione dei progetti e sul rispetto dei tempi e che farà capo a Palazzo Chigi: entrambi sono stati promessi entro maggio