Recovery Plan Italia, entro luglio i pilastri della Riforma del Fisco

Economia

Simone Spina

Cambiamenti in vista per il sistema di tassazione. A partire dall'Irpef, l'imposta che interessa la maggioranza degli italiani. L'idea è di ridurre gradualmente il suo peso mantenendo, però, in equilibrio i conti pubblici.  Molti i nodi da sciogliere

Mario Draghi l’ha definita una delle “azioni chiave” e parte integrante della ripresa economica. Ma la riforma fiscale è ancora tutta da scrivere e nel Recovery Plan italiano non si entra nel dettaglio. Non si dice nello specifico come cambieranno le tasse per lavoratori e imprese, né come (e se) saranno modificati bonus e agevolazioni.

Si stabilisce però una tabella di marcia: entro la fine di luglio il governo presenterà i pilastri della riforma, da attuare tramite una commissione di esperti, dopo l’approvazione del Parlamento. Un’operazione non semplice, vista l’ampia maggioranza politica.

Nel menu c’è l’Irpef, l’imposta sui redditi. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza  prevede di ridurla “gradualmente”, garantendo la progressività e l’equilibrio dei conti pubblici. Sembra esclusa la flat tax. L’intento è trovare una formula simile all'attuale (le tasse crescono all’aumentare dei guadagni) senza far perdere troppi soldi allo Stato.

Si ipotizzano diverse ricette che hanno in comune una rimodulazione dei livelli di prelievo in modo da alleggerire soprattutto chi ha redditi medi. I costi si aggirerebbero sui dieci di miliardi all’anno e una fonte per riequilibrare la bilancia potrebbe arrivare da una rivisitazione delle detrazioni, cioè i tanti sconti che hanno l’effetto di attenuare il carico fiscale.

Il Recovery Plan non approfondisce l’argomento ma si occupa dell’assegno unico universale, che partirà a gennaio e rimette ordine ai bonus per le famiglie.

Molti sono i riferimenti alla lotta all’evasione, con il rafforzamento degli accertamenti grazie all’aumento degli strumenti tecnologici e nuovo personale. Il contrasto a chi non paga i tributi è una delle storiche raccomandazioni dell’Europa, insieme all’adeguamento dei valori catastali.

Neanche di questo si occupa il Piano Nazionale di Ripresa, se non per ricordare quanto indicato da Bruxelles.

La tassazione degli immobili e lo sfoltimento delle detrazioni fiscali da sempre sono un argomento indigesto alla politica, per le misure impopolari che potrebbe comportare

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