Recovery Fund, da domani i Paesi possono inviare piani

Economia

Approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo, ora il piano di ripresa dell'Ue entra nel vivo. Guarda il video

La storia del Recovery Fund è iniziata a maggio dell'anno scorso, quando Merkel e Macron proposero un piano di aiuti da 500 miliardi di euro per risollevare l'economia europea in crisi per la pandemia. Da allora le istituzioni europee hanno fatto lenti passi in avanti, fino all'approvazione definitiva del pacchetto di aiuti che rappresenterà la maggior parte dei miliardi del Next Generation Eu (IL MONITORAGGIO DI SKY TG24).

 

Giovedì 18 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale dell'Ue il regolamento applicativo, e da venerdì 19 i paesi potranno inviare a Bruxelles i propri piani definitivi di spesa e riforma. La Commissione europea si prenderà fino a due mesi di tempo per valutarli, e poi toccherà al Consiglio Ue. Solo se i recovery plan saranno giudicati efficaci, i governi riceveranno il 13% di anticipo sui fondi (per l'Italia più di 25 miliardi di euro).

 

Per ora gli stati europei hanno potuto inviare a Bruxelles solo delle bozze delle proprie proposte, da negoziare con l'Europa. Lo hanno fatto almeno in 20, tra cui l'Italia. Il Recovery plan italiano, tuttavia, a oggi presenta diverse criticità sollevate sia dagli esperti che dalla stessa Commissione Ue. Pur avendo una buona impostazione generale, non contiene infatti target, cronoprogrammi, riforme e spiegazione della governance, come ha più volte sottolineato Sky TG24.

 

Di questo, e altro, ha parlato Carlo Benetti, Market Specialist GAM Italia. Guarda nel video il suo intervento a Sky TG24 Business. Clicca invece qui per recuperare l'intera puntata, in sono stati ospiti anche Carlo De Luca (Gamma Capital Markets) e Lorenzo Codogno (London School of Economics).

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