La nuova Alitalia è pronta a partire. Non si conoscono però ancora fondamentali elementi tecnici su quanto e come sarà differente dalla vecchia società. Numero di aerei, quali e quante tratte, il numero di dipendenti.
La nuova Alitalia è quasi ai blocchi di partenza. Compagnia aerea di bandiera prima pubblica, poi privata e ora nuovamente nazionalizzata, tutti gli ultimi governi se la sono trovata tra i dossier sul tavolo. Ora la questione è diventata ancora più urgente per la pandemia, che ha azzerato i viaggi aerei e costretto paesi di tutto il mondo a salvare le proprie compagnie aeree nazionali. Come accaduto a Lufthansa in Germania e a Air France-KLM in Francia. Gli analisti hanno stimato che per quest’anno la perdita del settore si aggiri sugli 86 miliardi di dollari, mentre l’anno prossimo sarà comunque difficile con 15 miliardi di perdita.
"Salvaguarderemo i livelli occupazionali"
La ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli è tornata sull'argomento alla Camera dei Deputati, mercoledì 9 settembre: «La nuova società dovrà essere in grado di assicurare la competitività, attraverso nuove alleanze e partnership industriali». La ministra ha anche chiarito che «il governo non immagina una compagnia aerea che per un tempo illimitato continuerà a essere di esclusiva proprietà dello Stato». Avanti quindi, nei prossimi anni, a soci privati ma una quota dovrebbe rimanere in mano pubblica. La ministra ha anche confermato l'impegno, non facile, di salvaguardare i livelli occupazionali anche se difficilmente potranno rimanere quelli attuali nonostante i 3 miliardi di soldi dei contribuenti che il governo ha deciso di investire.
Tratte, aerei e digitalizzazione
Ma ora che la nuova compagnia nazionalizzata sta per prendere il volo sono da definire tutti gli elementi tecnici. A partire dal possibile partner commerciale con cui si accorderà la nuova Alitalia per operare, e anche sulle strategie delle tratte. Il business plan dovrebbe essere pronto dopo 30 giorni dalla nascita ufficiale, secondo i futuri amministratori della società Fabio Lazzerini e Francesco Caio. A loro dire le priorità saranno gli investimenti sulla flotta e sulla digitalizzazione dei processi, l'efficienza sui costi e l'apertura di tratte più internazionali.
Staremo a vedere se la politica, dopo anni di spesa pubblica, riuscirà a trovare la quadra e far funzionare la compagnia aerea che fino a ora ha perso quote di mercato anno dopo anno. Dal 48 per cento del 1995 sul mercato domestico e internazionale, al 14 del 2018 (fonte Enac).