Agenzia delle Entrate, in arrivo 700 mila lettere su saldo e stralcio e rottamazione ter

Economia

Le comunicazioni arrivano in risposta ai contribuenti che hanno chiesto di aderire ai provvedimenti di definizione agevolata delle cartelle. Arriveranno entro il 31 ottobre. Scadenza della prima rata per il pagamento fissata al 2 dicembre

Sono in arrivo 700 mila comunicazioni dell’Agenzia delle entrate-Riscossione in risposta ai contribuenti che hanno chiesto di aderire ai provvedimenti di definizione agevolata delle cartelle. Le missive sono rivolte a tutti coloro che hanno presentato la domanda per il "saldo e stralcio", ma anche ai "ritardatari" della "rottamazione-ter", cioè chi ha mancato l'appuntamento entro la scadenza iniziale del 30 aprile scorso e ha quindi usufruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019.

I tempi: scadenza della prima rata fissata al 2 dicembre

Gli interessati saranno informati sull'esito della loro richiesta, con l'indicazione dell'importo dovuto e delle modalità di pagamento, o attraverso Pec - per chi in fase di adesione ha indicato un indirizzo di posta elettronica certificata - o con lettera raccomandata. L'invio sarà completato, come previsto dalla legge, entro il prossimo 31 ottobre. La comunicazione conterrà poi i bollettini di pagamento in base alla scelta effettuata in fase di adesione (per il saldo e stralcio fino a 5 rate in tre anni, per la "rottamazione-ter" fino a 17 rate in cinque anni). Nello specifico, se il piano di dilazione prevede più di 10 rate, la comunicazione di ottobre conterrà i primi dieci bollettini di pagamento, mentre i rimanenti saranno inviati successivamente, prima della scadenza dell'undicesima rata. La scadenza della prima rata è stata fissata al 30 novembre 2019, ma cadendo di sabato slitterà a lunedì 2 dicembre.

I numeri: circa 690 mila comunicazioni

A livello complessivo, si tratta di circa 690 mila "comunicazioni delle somme dovute". Tra queste, poco più di 380 mila sono relative alle domande di "saldo e stralcio" e quasi 310 mila alle richieste di "rottamazione-ter" nella fase di riapertura dei termini. In precedenza, cioè entro il termine del 30 giugno 2019, l’Agenzia delle entrate-Riscossione aveva inviato circa un 1 milione 400 mila comunicazioni ai contribuenti che hanno aderito alla "rottamazione-ter" entro il termine del 30 aprile. Rientrano nel "saldo e stralcio" (Legge n. 145/2018) i contribuenti che versano in una situazione di grave e comprovata difficoltà economica (Isee del nucleo familiare inferiore a 20 mila euro). Per questa tipologia di agevolazione, è previsto il pagamento nella misura che varia dal 16 al 35% dell'importo dovuto, già scontato di sanzioni e interessi. La "rottamazione-ter" prevede, invece, l'annullamento esclusivamente delle sanzioni e degli interessi di mora.

I metodi di pagamento

Il pagamento potrà essere effettuato nella propria banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e attraverso i circuiti Sisal e Lottomatica, ma anche sul portale di Agenzia delle entrate-Riscossione e con l'App Equiclick tramite la piattaforma pagoPA e, infine, direttamente agli sportelli. Le somme dovute potranno essere versate anche mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi liquidi ed esigibili maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione. Mentre per usare il servizio di addebito diretto su conto corrente, occorre presentare la richiesta di attivazione del mandato alla banca del titolare del conto, almeno 20 giorni prima della scadenza della rata. Un esempio: per la scadenza del 30 novembre 2019, il servizio andrà richiesto entro il 10 novembre. Oltre tale data, l'addebito diretto sul conto corrente sarà attivo dalla rata successiva, quindi il pagamento del 30 novembre 2019 dovrà essere eseguito comunque con una delle altre modalità disponibili. Il mancato versamento, ma anche quelli insufficienti o tardivi (oltre la tolleranza di cinque giorni), anche di una sola rata, determinano l'inefficacia della definizione agevolata.

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