È morto Joseph Nissim, patron di Neutro Roberts e Borotalco

Economia
Joseph Nissim accanto alla figlia Marina nel 2016 (Fotogramma)

Nato in Grecia e sfuggito ai nazisti, si è stabilito in Italia nel 1949. Ha fondato il gruppo Bolton, che oggi ha 5mila dipendenti e opera in 139 Paesi

È morto a Milano Joseph Nissim. Aveva 100 anni. Il suo nome non è molto noto al grande pubblico, come forse non lo è neppure il gruppo da lui fondato: Bolton. Dietro il quale però ci sono marchi che chiunque ha in casa propria: Neutro Roberts, Omino Bianco, Wc Net, Smac, Bilboa, Borotalco, Brioschi, Chilly, Rio Mare, Simmenthal.

Una vita da romanzo

Nissim è nato in Grecia nel 1919. È uno dei 56mila ebrei di Salonicco, città dalla quale riesce a scappare poco prima dell'arrivo dei nazisti, che avrebbero deportato e ucciso quasi tutta la comunità. Dopo la fuga, si arruola nell’esercito britannico, combatte a El Alamein e si guadagna una medaglia al valore militare. Nel 1949 si stabilisce in Italia. Ed è qui che inizia la sua storia imprenditoriale, partendo da un’attività di import-export per i prodotti di largo consumo: alimentari, per la cura della casa e della persona. Gli stessi settori dove Bolton opera ancora oggi.

Un impero da 5mila dipendenti

Passo dopo passo, il gruppo si allarga. Oggi detiene 50 marchi, conta 12 stabilimenti, 44 uffici, oltre 5mila dipendenti e opera in 139 Paesi del mondo. Un business globale radicato in Italia, dove si concentra il 44% delle vendite, forte in Europa e con un 14% del fatturato generato nel resto del mondo. Determinante per il successo è stata la collaborazione con le grandi catene di supermercati, a cominciare da Esselunga di Bernardo Caprotti. Nissim lascia la figlia minore Marina, presidente di Bolton Alimentare e con diversi incarichi nelle aziende dei marchi controllati, e il figlio Gabriele, scrittore. Il 6 marzo – riporta il sito ufficiale della comunità ebraica di Milano - nel corso di un concerto per celebrare la Giornata dei Giusti dell’Umanità, Gabriele Nissim aveva citato il padre: “C’è una guglia del Duomo a cui tiene molto. Lo vorrei ricordare perché ha appena compiuto cento anni e mi ha insegnato il gusto della libertà e della responsabilità. Sono stato fortunato ad avere un padre che fu uno dei primi ad avvertire il pericolo del nazismo e a combattere per la libertà. Egli mi ha insegnato ad avere coraggio e determinazione e oggi lo vorrei ringraziare”.

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