Scadenza Iva relativa al 2017, cancellata la doppia rata di agosto

Economia
Il 20 agosto scadenza da ricordare per i contribuenti titolari di partita Iva (Fotogramma)

Lunedì 20 scade il termine della prima tranche di versamenti per i contribuenti. Il governo ha operato in extremis una rimodulazione della tempistica dei pagamenti

Agosto non è solo il momento delle vacanze, ma è anche tempo di pagamenti. La macchina del Fisco infatti non si ferma e in questi giorni è in calendario la scadenza del versamento Iva.

L'appuntamento

Il 20 agosto è prevista la scadenza per i versamenti riguardanti il primo acconto delle imposte relative ai contributi dell'anno fiscale 2017. Interessati tutti i soggetti con partite Iva che hanno deciso di versare oltre il primo termine del 2 luglio 2018 con una maggiorazione dello 0,40%. Le imposte possono essere versate in un’unica soluzione, oppure in forma rateale con l’applicazione degli interessi nella misura dello 0,33% mensile. Con la regola che le rate devono comunque esaurirsi entro il mese di novembre 2018.

Il caso e il decreto di Conte

Sulla scadenza del 20 agosto si era creato però un caso. Inizialmente, infatti, per questa data era prevista una doppia scadenza. La tabella delle rateizzazioni per i contribuenti titolari di partita Iva, indicava cinque rate da pagare entro quattro scadenze: prima rata 20 agosto 2018, seconda rata 20 agosto 2018, terza rata 17 settembre 2018, quarta rata 16 ottobre 2018, quinta rata 16 novembre 2018. Il Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) firmato il 10 agosto dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 188 del 14 agosto, ha perciò stabilito una rimodulazione dei pagamenti rispetto alla tabella iniziale. I titolari di partita Iva potranno dunque versare le imposte in quattro rate con scadenza, rispettivamente, il 20 agosto, il 17 settembre, il 16 ottobre e il 16 novembre.

Meno entrate ad agosto

Eliminata dunque la doppia scadenza del 20 agosto, ma i contribuenti possono comunque decidere se mantenere il piano originario oppure rideterminare gli importi su quattro scadenze. In questo modo dovrebbero ridursi le entrate per le casse dello Stato durante il mese di agosto, ma nel complesso l’operazione dovrà garantire chiaramente la stessa cifra di 11,2 miliardi tra Irpef o Ires, Irap e Iva risultanti dalla dichiarazione annuale effettuata dai contribuenti titolati di partita Iva. 

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